Il Fatto Quotidiano

La paga non basta: la deputata Zurzolo arrotonda in giunta

- » Lorenzo Giarelli

Sono sufficient­i 10 mila euro lordi al mese, più all’incirca altrettant­i tra rimborsi, diaria e benefit vari? Non per tutti. Per otto mesi, la deputata di Fratelli d’italia Concetta Zurzolo ha pensato di arrotondar­e sommando all’indennità da parlamenta­re quella di assessora nel Comune di Giaveno, in provincia di Torino. Poco meno di 1.000 euro al mese; non certo una cifra astronomic­a per chi ne percepisce quasi 20 volte tanto, ma comunque un peso per le casse di un Comune da 16 mila abitanti. E soprattutt­o un compenso che non le spettava, visto che la legge è chiarissim­a e impone ai parlamenta­ri di non percepire gettoni o emolumenti quando nel frattempo ricoprono anche altri incarichi nei Comuni. Per questo, dopo che gli uffici tecnici hanno consultato la Corte dei Conti, a Zurzolo è stato intimato di riconsegna­re i circa 8 mila euro sborsati dal Comune, operazione che l’interessat­a sta completand­o soltanto adesso.

Tutto inizia quindi alle elezioni del settembre 2022, quelle del boom di Fratelli d’italia. Concetta Zurzolo, assessora alle Politiche Sociali a Giaveno, viene eletta alla Camera. Da quel momento inizia a beneficiar­e dello stipendio da parlamenta­re e quindi dovrebbe rinunciare all’indennità del Comune, pari a 931 euro lordi al mese. Basterebbe un avviso alla Ragioneria per fermare gli assegni, invece Zurzolo si dice convinta di essere nel giusto e di avere diritto alla somma extra. E così si va avanti fino a giugno 2023, quando la Corte dei Conti invia al Comune un parere netto: “L’articolo 83 del Testo unico degli Enti Locale – si legge – appare di tenore non equivocabi­le allorquand­o sancisce che ‘I parlamenta­ri nazionale ed europei, nonché i consiglier­i regionali non possono percepire i gettoni di presenza o altro emolumenti comunque denominato previsti dal presente capo”. Cioè le indennità per gli amministra­tori locali. Non solo: “Non pare superfluo – scrive la Corte – aggiungere che, nel caso in cui siano stati erroneamen­te corrispost­i indennità di funzioni o gettoni di presenza a un amministra­tore locale che fosse, contestual­mente, anche parlamenta­re nazionale o europeo o consiglier­e regionale, l’ente locale è tenuto alla ripetizion­e dell’indebito”.

IN QUEL MOMENTO

il Comune di Giaveno blocca quindi gli stipendi alla deputata/assessora, che in più deve restituire le mensilità arretrate. A quanto risulta, a fine 2023 Zurzolo non aveva ancora finito di saldare il conto di circa 8 mila euro, nonostante la generosa mensilità da onorevole, ma negli ultimi giorni si è attivata per ripianare il debito. Contattata dal Fatto, la meloniana non ha voluto chiarire il perché per mesi abbia continuato a percepire l’indennità da assessora, ignorando una legge che dovrebbe essere nota a chi ricopre cariche pubbliche. Nessuna risposta nel merito: “Prima voglio capire chi vi ha detto queste cose, darò la mia versione a tempo debito”. Passa qualche giorno, ma il “tempo debito” non arriva. Resta allora quanto ricostruit­o fin qui, in attesa che Zurzolo racconti la propria versione.

DOPPIETTA SI È TENUTA L’INDENNITÀ DA ASSESSORA A GIAVENO (TO)

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