Albicocchi già fioriti e +1,5° C rispetto all’era preindustriale
IEVAPORIAMO GLI OCEANI GLOBALI ORMAI HANNO TEMPERATURE MEDIE DI OLTRE 21° C: DISASTRO
N ITALIA – Il ritorno della pioggia al Nord ha finalmente ripulito l’aria e ha interrotto un lungo periodo secco e straordinariamente caldo per la stagione. Il Cnr-isac segnala che gennaio 2024 è stato il quinto più mite dal 1800 con 1,6 °C sopra media, e febbraio è cominciato allo stesso modo. Domenica 4, tra gli albicocchi fioriti con un mese d’anticipo, Susa ha contato il suo settimo giorno con temperatura massima sopra i 20 °C in questo inverno (con punte record fino a 25 °C), un primato di frequenza in almeno 33 anni di misure, e Torino ha appena vissuto la prima decade di febbraio più mite dall’inizio dei rilievi nel 1753 (4,6 °C sopra media). Caldo anomalo anche al Sud, 24,7 °C martedì a Francofonte (Siracusa). In bassa Valpadana le inversioni termiche hanno ancora intrappolato nebbie, corresponsabili dei gravi incidenti di lunedì sulla A21 intorno a Piacenza e a Brescia e sulla A22 presso Carpi, con due vittime e decine di feriti. Poi una perturbazione annessa alla burrasca “Karlotta” sul Regno Unito ha raggiunto l’italia venerdì 9 con vigorose correnti di libeccio e scirocco, configurazione favorevole a precipitazioni abbondanti anche al Nordovest e che nell’ultimo biennio di siccità si era vista rare volte. La fase perturbata ha toccato il culmine ieri con piogge diffuse che in 48 ore hanno accumulato fin oltre 250 mm d’acqua sui rilievi intorno al Turchino, venti impetuosi da Sud (96 km/h a Palermo) e mari agitati. Per quanto in diminuzione, le temperature sono rimaste miti delineando un quadro più autunnale che invernale, con la neve confinata per lo più sopra i 1.000-1.500 m sull’arco alpino, perfino a 1.600-1.800 m su Appennino settentrionale e Prealpi orientali, ma in quota sull’alto Piemonte si è comunque deposto un benefico manto di oltre mezzo metro. Pioggia anche in Sardegna, ma insufficiente a smorzare la siccità che ha ridotto gli invasi dell’isola a meno del 50% della loro capienza.
NEL MONDO –
In base ai dati del servizio Copernicus gennaio 2024 è stato l’ottavo mese consecutivo a stabilire un nuovo record di caldo a scala planetaria, e per la prima volta una sequenza di dodici mesi ha raggiunto la soglia di riscaldamento di +1,5 °C rispetto all’era preindustriale: l’accordo di Parigi auspica di non oltrepassare questo limite (e a maggior ragione quello di +2 °C) come media di un periodo ventennale, ma questo primo episodio è già sintomatico di quanto ci stiamo avvicinando a un cambiamento climatico rovinoso e irreversibile. Intanto dal 31 gennaio le temperature medie degli oceani globali si sono riportate su primati assoluti (21,1 °C) superando quelle già eccezionali di fine agosto. Proprio la cessione notturna di calore dai mari surriscaldati sta alimentando una valanga di record di temperatura minima per febbraio ai tropici, dai Caraibi al Sud-est asiatico, come i 27,5 °C di Phuket, Thailandia. Quanto alle temperature massime, da primato per questo mese i 21,2 °C di Graz (Austria) e i 27,5 °C di Céret (Pirenei orientali, Francia, dove lo stato di siccità dei suoli è quello di fine agosto). Soffoca il Sudamerica, in piena estate: sfiorati i 46 °C in Argentina, e i 38 °C di San Pedro de Atacama (2.416 m, Cile) sono tra i valori più elevati mai misurati al mondo a così alta quota. Proprio in Cile l’ennesima ondata di calore, esacerbata dal concorso tra “El Niño” e il riscaldamento antropogenico, ha facilitato lo sviluppo dei disastrosi incendi che nella regione di Valparaíso hanno causato almeno 130 vittime e oltre 300 dispersi. Invece le attese piogge alluvionali in California hanno scaricato 216 mm d’acqua da domenica a martedì a Los Angeles, il 60% della media annua e seconda quantità più elevata in tre giorni nella serie di dati dal 1877; nove vittime in gran parte per la caduta di alberi, centinaia di frane, mareggiate ed erosioni costiere, e un milione di utenze prive di elettricità.