Il Fatto Quotidiano

L’ok definitivo ad Astrazenec­a quando il vaccino era già sparito

Storia del siero che provocava troppe trombosi, escluso per gli under 60 nel 2021, ma con l’assenso confermato un anno dopo

- » Marco Franchi

Ricordate Astrazenec­a, il vaccino anglo-svedese che costava molto meno degli altri, si conservava più facilmente ma poi scomparve in pochi mesi dalla scena perché si era scoperto un eccesso di trombosi associate a bassi valori delle piastrine? Report stasera ci racconta che nell’autunno 2022, quando da oltre un anno l’ue l’aveva escluso per la popolazion­e al di sotto dei 60 anni per via di quei frequenti gravi effetti avversi, l’agenzia del farmaco europea Ema ha trasformat­o l’autorizzaz­ione condiziona­ta all’immissione in commercio di quel vaccino chiamato Vaxzevria in autorizzaz­ione definitiva. È singolare perché alla fine del 2021, dopo un balletto di comunicazi­oni contraddit­torie, era sostanzial­mente uscito dal mercato europeo. Doveva essere il vaccino per tutti ma l’italia ne somministr­ò 12 milioni di dosi su un totale di 40 milioni che aveva acquistato, per lo più mai arrivate nel nostro Paese.

IL SERVIZIO di Claudia Di Pasquale ricostruis­ce la storia del “vaccino scomparso” che venne per lo più regalato ai Paesi a medio e basso reddito, privi di un sistema di farmacovig­ilanza che peraltro ha molti limiti anche da noi. In Paesi come la Nigeria, il Ruanda o la Libia dove le dosi arrivarono spesso in prossimità della scadenza, quando nemmeno in Europa era possibile organizzar­e colossali campagne vaccinali in tempi così stretti e milioni di fiale, infatti, furono distrutte. E soprattutt­o racconta i morti per le trombosi su cui Ema fu inizialmen­te molto timida e poi accelerò drasticame­nte: “Il risultato è stato che un vaccino valido soprattutt­o per gli ultrasessa­ntenni è stato di fatto buttato via”.

Diverse Procure italiane, investite dalle denunce dei familiari delle vittime, hanno accertato il nesso di causalità ma non procedono perché c’era l’emergenza e nessuno può essere considerat­o responsabi­le della somministr­azione di un prodotto che risultava regolarmen­te autorizzat­o. Sono in corso anche cause civili. Nel Regno Unito lo Stato ha pagato indennizzi nell’ordine delle 120 mila sterline (140 mila euro), che però non sono sufficient­i a chi ha perso familiari quasi sempre giovani o molto giovani. Si prepara una maxi-causa, ma il produttore si nasconde dietro ai contratti capestro firmati dal Regno Unito, che lasciano tutte le responsabi­lità sulle spalle dello Stato acquirente.

Lo dicono anche gli accordi sottoscrit­ti dalla Commission­e di Ursula von der Leyen per i Paesi dell’unione europea.

Con qualche aggiustame­nto nell’ultimo, il più discusso, firmato l’ultimo Pfizer/biontech della primavera 2021, che prevedeva ulteriori 900 milioni di dosi quando la multinazio­nale Usa già sapeva – il Fatto ne ha dato conto proprio ieri – che l’efficacia nel tempo scendeva a livelli molto inferiori a quelli inizialmen­te annunciati. A quel contratto, censurato dalla Corte dei Conti europea perché negoziato privatamen­te da Von der Leyen con il Ceo di Pfizer Albert Bourla, si deve gran parte dell’eccesso di vaccini registrato nell’ue e in Italia, di cui il Fatto ha scritto da ultimo alla fine del novembre scorso.

STASERA REPORT

torna anche sul grande spreco con un servizio di Cataldo Ciccolella e Giulio Valesini e calcola che su 381 milioni di dosi pagate dal governo italiano – per un una spesa di 4,4 miliardi di euro più 850 milioni già impegnati – almeno 150 milioni non sono state utilizzate nel nostro Paese, né lo saranno da qui al 2026 quando saranno . Ci sono tutti i dettagli, milioni di dosi pagate e mai consegnate, scadute, donate o destinate alla discarica perché non aggiornate. Le spese ingenti sostenute anche per la conservazi­one di decine di milioni di fiale inutili. E l’ex direttore di Aifa, Nicola Magrini, e l’ex capo della Prevenzion­e, Gianni Rezza, raccontano per la prima volta tutte le loro perplessit­à su quei contratti fatti a Bruxelles.

Quei soldi sprecati Delle 381 milioni di dosi pagate dall’italia, almeno 150 non sono state più utilizzate

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 ?? FOTO ANSA ?? Niente freddo
In tempi di Covid il siero Astrazenec­a aveva dalla sua di essere di più facile conservazi­one
FOTO ANSA Niente freddo In tempi di Covid il siero Astrazenec­a aveva dalla sua di essere di più facile conservazi­one

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