Il Fatto Quotidiano

Plebiscito ribaltato e sms spariti Angelina vince tra le polemiche

- » Stefano Mannucci FOTO ANSA/LAPRESSE

Un totale di due pizze, e l’italia è questa qua. Ma sì, avevano ragione gli Elii, ai quali pure fu “scippato” (dicunt) un Festival al tempo della Terra dei Cachi. Verrebbe voglia di attovaglia­rsi con Angelina Mango e Geolier e risolverla così. Al rompete le righe sanremese, lei ha ammesso di sognare una margherita con gli amici e lui si è offerto: “Te la preparo io!”.

Evviva questi due ragazzi, diversamen­te talentuosi, esposti come icone davanti alle barricate di schieramen­ti contrappos­ti, i razzisti e gli anti-rapper, le curvacce facinorose del “Vesuvio lavali col fuoco” dentro la fogna social, gli assemblear­isti da smartphone contro i golpisti della Sala Stampa. Su tutto, l’acquerugio­la sfinente dell’eterno sospetto di truffa e di brogli, che trasforma l’ariston nella Porta Portese delle tre campanelle, o nel contestato spoglio delle schede Repubblica versus Monarchia. A quasi ottant’anni dal referendum costituzio­nale, ha fatto in tempo a morire Vittorio Emanuele, ma Sanremo resta il Principato del Gomblotto. Quale? Nessuno, a ben guardare.

L’ESITO È LEGITTIMO,

il pastrocchi­o era nel regolament­o. Per il ballottagg­io tra i cinque finalisti, alle giurie di addetti ai lavori (la Sala Stampa e quella delle Radio) era stato attribuito un peso totale del 66 per cento, a fronte del 34 del voto popolare. Ed è bastato che le prime due si esprimesse­ro massicciam­ente (73,5 + 31,2) in favore di Angelina per rendere ininfluent­e il quasi-plebiscito del 60 per cento dei fans di Geolier, la quota più alta di suffragi ottenuta da un cantante in gara dal tempo delle preferenze via sms, con la Mango confinata al 16,1. Ma anche se avesse ottenuto la totalità dei consensi da remoto, l’artista napoletano sarebbe stato superato dalla coalizione, che lo ha praticamen­te ignorato, dei giurati accreditat­i: circa 450 “teste” contro i milioni che, cellulare alla mano, hanno digitato i codici indicati da Amadeus. Alla proclamazi­one del vincitore, gli aficionado­s di Geolier si sono sentiti raggirati dalla mobilitazi­one della “casta mediatica” (definizion­e di un altro vecchio rapper invelenito, Frankie HI-NRG) contro il loro beniamino. Il trionfo di Angelina (che con grinta si è guadagnata il pass per l’eurovision Contest, sul quale puntava anche la grande sconfitta, Annalisa) è stato vissuto come un furto a mezzo stampa, una “vendetta” per il primo posto dell’idolo di Secondigli­ano nella serata cover. Comunque la si voglia leggere, Sanremo è un evento ultrapop, che vive di tifo e partecipaz­ione attiva: un errore storico affidare alla Sala Stampa il doppio ruolo di arbitri e critici, il suo peso andrà drasticame­nte rimodulato dalla Rai, che annuncia una “riflession­e” sul tema, una delle tante grane che dovrà sobbarcars­i

Angelina Mango ha vinto Sanremo, a destra Geolier, premiato dal voto popolare il prossimo direttore artistico. Era già accaduto nel 2019 con il rovesciame­nto di posizioni al vertice tra Ultimo e Mahmood, ma lì la decisione dei giornalist­i era stata meno clamorosa, e certamente corretta. Sabato, invece, il caos è stato totale, anche sul piano della convalida in corsa dei televoti. Tanto da indurre Ama a placare in diretta il borbottio social, alimentato anche da alcuni angosciati cantanti: l’enorme flusso di preferenze stava “costringen­do Telecom a privilegia­rne il conteggio”, solo in un secondo momento sarebbero stati ritornati al mittente i messaggi di conferma. Attenzione: tutti i voti affluiti nel server sono stati calcolati (c’è la certificaz­ione di ben tre

Risultati Geolier fa 60% col voto popolare, vanificato da stampa e radio. Problema regole: forse cambierann­o

 ?? ?? Sul palco
Sul palco

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy