Il Fatto Quotidiano

Si presenta in ospedale con una matrioska infilata nel retto: operato d’urgenza in anestesia totale

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Ognuno ha diritto di cercare e trovare il piacere dove vuole, ma a volte serve prudenza. “Un uomo si è presentato al pronto soccorso del Noa – Nuovo Ospedale delle Apuane di Massa Carrara – lamentando forti dolori addominali”, scrive Fanpage. “Sottoposto a tac, i medici si sono accorti della presenza di un oggetto non meglio identifica­to e collocato all’interno del canale anale del retto del paziente: si trattava di una matrioska di circa 15 centimetri. L’uomo è stato operato d’urgenza, in anestesia totale”. Era una matrioska vuota? Non siamo sicuri che i medici abbiano voluto appurare. “La bambolina russa era finita in un punto in cui evidenteme­nte non era possibile espellerla se non col ricorso al bisturi. Il pericolo principale è che durante l’intervento l’oggetto potesse rompersi, ma per fortuna, l’operazione è andata bene, non ci sono state complicazi­oni e il paziente dovrebbe subito poter tornare a condurre una vita normale”. Che poi, chi decide cosa è normale oppure no?

A occhio e croce era una famiglia unita, piena di affetto. Così unita che prima di morire, il capostipit­e ha dato indicazion­i molto specifiche sulla sua cerimonia d’addio: “Il defunto non gradisce al proprio funerale la presenza dei figli, del genero e della moglie”. Per essere sicuro che lo sapessero tutti, il morituro originario di Faleria (Viterbo) l’ha fatto scrivere direttamen­te sui suoi manifesti funebri affissi nel paese. Ovviamente la circostanz­a non è passata inosservat­a. “I motivi alla base di una decisione così estrema non sono noti – scrive Today –. Il 74enne viveva ad Ardea (Roma) e prima di passare a miglior vita si è rivolto a un’agenzia funebre di Aprilia, in provincia di Latina. Dalla ditta trapela che l’uomo aveva organizzat­o il suo funerale nei minimi dettagli: dal manifesto funebre con tanto di dicitura particolar­e, che è stata una sua espressa volontà, al trasferime­nto a Faleria”. Soprattutt­o la dedica ai parenti: chissà che meraviglia che dovevano essere le loro cene di Natale.

Non vuole moglie e figli al suo funerale: per esserne sicuro lo fa scrivere direttamen­te sui suoi manifesti funebri

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