ANIMALI FANTASTICI
C’è un nuovo lupo sul pianeta e non ce n’eravamo accorti. Una specie nata dall’avvicinarsi genetico del lupo grigio e dello sciacallo dorato africano e identificata leggendo il suo dna. Ma c’è anche uno strano roditore peloso, 82 centimetri di lunghezza e due chili di peso. È stato scoperto quando è entrato nell’inquadratura di una telecamera a infrarossi calata all’interno di un vulcano spento da almeno 200 mila anni della Nuova Guinea: là dove neanche i nativi si inoltrano, vive il Bosavi lanoso che pare essere pure un gran simpaticone. “Il grosso roditore , dotato di una folta pelliccia, si è mostrato da subito molto confidente e assai socievole con l’uomo” spiega Stefano Mazzotti, Direttore e Conservatore di Zoologia presso Museo Civico di Storia Naturale Ferrara. Nel suo libro “Meravigliose Creature” (Il Mulino) scopriamo che oltre il telegenico mammifero, ci sono centinaia di nuove specie che abitano la nostra Terra senza che lo sappiamo. Forse migliaia. E sono una più straordinaria dell’altra.
IL CATALOGO
attraversa ogni categoria, anfibio, rettile e mammifero che sia. Lo stesso Mazzotti ha scoperto una rana di due centimetri con una macchia bianca a mo’ di naso. Un nuovo acquisto della filiera: nel 2003 era toccato alla rana viola, poi era venuta fuori la rana stellata del Kerala con il suo ventre punteggiato da macchie bianche che ricordano le stelle. E c’è pure la rana dalla bocca stretta, così come un nuovo tipo di raganella padana.
La famiglia delle rafflesie, piante parassite del Sud Est Asiatico grandi anche oltre un metro, si sono invece recentemente dotate di un nuovo membro: un nuovo tipo di “pianta cadavere”, con un fiore di 45 centimetri, che come le sue sorelle ha un odore nauseabondo di carne putrefatta: sarà una nuova protagonista di manga giapponesi e diversi videogiochi. Nel Borneo, invece, sono state scoperte piante carnivore che con i loro germogli sotterranei intrappolano le prede non lasciando scampo a formiche e invertebrati. Qui vive un insetto stecco di 56,7 centimetri assieme alla rana volante mulu: 3,5 centimetri, plana con i suoi piedi palmati e i lembi aerodinamici, color verde brillante di notte e marrone di giorno. “Immaginate di trovarvi in mezzo alla foresta primaria e di vederlee schizzare da tutte le parti: non siamo nel mondo del film avatar ma poco ci manca” dice Mazzotti.
In Madagascar c’è un camaleonte nano, poco più grande di un seme di girasole, che è forse il rettile più piccolo sulla Terra. Il che, spiega Mazzotti, “solleva interrogativi interessanti sui limiti delle dimensioni corporee nei vertebrati”. Stupisce, invece, che alle pendici inferiori delle Ande del Perù, nel 2021, sia stata identificata una nuova specie di uccello, il Tanagra inti, così denominato perché nella lingua degli indigeni Inti significa sole, per il suo marcato colore giallo: “Il fatto che possa essere passato inosservato attesta l’importanza di perseguire continue indagini in Sud America”.
IL SUICIDA
del sesso, di cui l’ultimo scoperto è quello dalla coda nera, è stato forse il più famoso tra le recenti rivelazioni. L’antechino è un piccolo marsupiale insettivoro simile ai topi: i maschi hanno un ciclo vitale molto breve, si riproducono una sola volta nella vita e poi muoiono in massa per l’impennata dei livelli degli ormoni dello stress e per il collasso del sistema immunitario. Una modalità abbastanza frequente tra gli invertebrati, ma un caso unico tra i mammiferi. Anche in Tibet, nell’ultimo decennio, sono state scoperte centinaia di nuove specie grazie pure al fatto che sia un enorme bacino fluviale: un serpente dalla testa arcobaleno, una lucertola coccodrillo che assomiglia a un piccolo drago (già minacciata dalla distruzione dell'habitat, dall'estrazione del carbone e dalla raccolta per il commercio di animali), un pipistrello ferro di cavallo, un tritone dalla testa angolare che, a quanto pare, “sembra un Klingon di Star Trek”. E ancora, un coniglio striato e il bue Vu Qang che si muove furtivamente nella foresta. Oppure l’amomum foetidum, un fiore dall’odore nauseabondo utilizzato per fare una salsa piccante a nord della Thailandia dove c’è pure una specie di bambù dal fusto carnoso che si gonfia e si sgonfia a seconda del clima.
Tutta diversità da continuare a cercare e conoscere e da preservare il più possibile. Sarebbe un gran peccato perdere il pesce lumaca, così chiamato per le sue zanne sporgenti su un corpo molle e adattabile alla pressione del mare; o il pesce testa di serpente che può respirare e sopravvivere sulla terra ferma fino a quattro giorni. E ancora: il garrulo scricciolo maculato, la scimmia dal naso canuto (senza naso, diventata famosa per i parallelismi con Michael Jackson), il toporagno elefante testa grigia, il pesce gatto wolverine, la scimmia che fa le fusa come i gatti o quello che qui definiremo Picchio Obama e che, spiega l’autore, si chiama Nystalus obamai proprio in onore dell’ex presidente degli Stati Uniti. Se non sono creature meravigliose queste.