Fila alla posta Credevo fosse l’infermiere di mia madre. Invece era Luca Sardella
Eccomi qua, con in mano il bollettino del canone Rai anno 1995. L’avrete capito sono in fila alla posta, non c’è niente da fare, tutta l’umanità prima o poi è costretta a fare la fila alla posta. È un destino comune. Credo che anche i grandi uomini che hanno fatto la storia del mondo: Garibaldi, Einstein, Mike Bongiorno, almeno una volta nella vita, abbiano dovuto sottostare a questo supplizio implacabile. Forse si è salvato solo Giulio Cesare perché la posta ai suoi tempi non esisteva. Infatti che io sappia, Giulio, non ha mai scritto una cartolina postale dalla Gallia.
Accanto a me ho un signore che mi sembra di conoscere. Ha un sorriso familiare, un’aria elegante e porta un bel cappello. Chi sarà? Ah, finalmente ci sono, ho capito! È l’infermiere che fa le iniezioni a mia madre per il mal di schiena. “Mamma sta meglio eh! L’altra sera ha avuto un po’ di dolore, poi fatta l’iniezione le è passato tutto. Dice che lei ha una mano leggera leggera come una piuma, la ringrazia tanto e la saluta. Quando viene la prossima volta?”. E lui con un’espressione tra il sorpreso e l’incredulo: “Non saprei ho un po’ di impegni” - “Eh, immagino con questa influenza che gira, chissà quante punture fa al giorno” - “Beh, non mi lamento. Allora mi saluti tanto la mamma! Anzi gliela saluto io dalla televisione” - “Perché lei va a fare le punture anche in televisione? E a chi le fa, mi dica, a Pippo Baudo, alla Carra’? No, per carità, lo so c’è il segreto professionale”. A questo punto si avvicina una signora e rivolgendosi all’infermiere gli dice: “Signor Sardella, complimenti per la sua trasmissione Verde mattina, lo sa che lei è molto più bello dal vivo!” - “Oddio, mi dispiace signor Sardella, io il suo programma lo seguo sempre! Ammiro tanto i suoi cappelli. Mi saluti sua moglie Janira, anche lei bravissima. A proposito, la signora Janira le sa fare le iniezioni?”.