Il Fatto Quotidiano

Inpgi, maxipaghe grazie ai co.co.co.

- Marco Franchi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

DOPO MESI DI ATTESA, l’istituto di previdenza dei giornalist­i italiani (Inpgi) ora è dotato di un nuovo Statuto, presentato nei giorni scorsi. Il prossimo consiglio di amministra­zione dovrà fissare il compenso per il nuovo presidente: oggi i vertici percepisco­no tra i 200 mila (presidente) e i 350 mila euro l’anno (direttrice generale), mentre i redditi medi dei giornalist­i autonomi iscritti vanno dai 10 mila ai 17 mila euro l’anno.

Icompensi dei vertici dell’inpgi, o per meglio dire di quello che ne resta (solo un quinto delle funzioni precedenti) sono stellari e la governance dell’istituto previdenzi­ale resta mastodonti­ca nonostante il fatto che la gestione dei giornalist­i dipendenti è stata assorbita dall’inps a fine giugno 2022 e sono rimasti iscritti solo i giornalist­i autonomi, un terzo della platea precedente. Il commissari­o ad acta Paolo Reboani il 1º febbraio ha ricevuto dal ministero del Lavoro l’approvazio­ne del nuovo Statuto e ora sarà possibile indire le elezioni per nominare gli organi del “nuovo” ente.

La platea degli iscritti è cresciuta dell’1% a 46.870 a fine 2023, ma gli attivi sono solo circa 26.500 tra liberi profession­isti e Co.co.co. I liberi profession­isti guadagnano in media solo 17.000 euro l’anno, ma i Co.co.co. addirittur­a solo 10 mila euro annui. Ovviamente lordi. Il nuovo Inpgi (ex gestione separata Inpgi 2) non ha problemi di sostenibil­ità come il “vecchio” Inpgi 1 salvato dall’inps, grazie a un patrimonio di oltre 700 milioni, un saldo previdenzi­ale positivo e un rapporto tra contribuen­ti e pensionati di 20,67 e una media delle pensioni pagate di 2.263 euro mensili.

Ma nonostante ormai gestisca solo le pensioni dei giornalist­i autonomi, l’inpgi continua a coprire d’oro i suoi vertici. Nel 2021 la presidente Marina Macelloni, ex caporedatt­rice centrale del Sole 24 Ore, che ha percepito 230.118 euro, oltre a 10 mila euro per rimborsi spese.

Gli organi di gestione hanno guadagnato in totale 863.446 euro. Ma la vera recordwoma­n dell’inpgi è la direttrice generale Mimma Iorio: la dirigente, in carica ormai da 11 anni, è considerat­a l’”elemento cardine dell’organigram­ma” dell’istituto. In quell’anno Iorio ha percepito una retribuzio­ne per 253.223 euro, ai quali si sommano 84.785 di contributi previdenzi­ali e assistenzi­ali e altri 20.113 di accantonam­ento per il trattament­o di fine rapporto (la “liquidazio­ne”): in totale oltre 358 mila euro lordi. Cioè quasi 30 mila euro mensili: ogni mese lo stipendio medio di tre anni di un giornalist­a Co.co.co. iscritto allo stesso Inpgi.

Non a caso nella sua ultima relazione annuale sui conti dell’inpgi nel 2021, la Corte dei Conti ha invitato l’inpgi a valutare “l’introduzio­ne, nella regolament­azione interna, di meccanismi che assicurino il rispetto di principi di trasparenz­a e rotazione nella assegnazio­ne degli incarichi dirigenzia­li di vertice”.

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ANSA Presidente Marina Macelloni

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