Inpgi, maxipaghe grazie ai co.co.co.
DOPO MESI DI ATTESA, l’istituto di previdenza dei giornalisti italiani (Inpgi) ora è dotato di un nuovo Statuto, presentato nei giorni scorsi. Il prossimo consiglio di amministrazione dovrà fissare il compenso per il nuovo presidente: oggi i vertici percepiscono tra i 200 mila (presidente) e i 350 mila euro l’anno (direttrice generale), mentre i redditi medi dei giornalisti autonomi iscritti vanno dai 10 mila ai 17 mila euro l’anno.
Icompensi dei vertici dell’inpgi, o per meglio dire di quello che ne resta (solo un quinto delle funzioni precedenti) sono stellari e la governance dell’istituto previdenziale resta mastodontica nonostante il fatto che la gestione dei giornalisti dipendenti è stata assorbita dall’inps a fine giugno 2022 e sono rimasti iscritti solo i giornalisti autonomi, un terzo della platea precedente. Il commissario ad acta Paolo Reboani il 1º febbraio ha ricevuto dal ministero del Lavoro l’approvazione del nuovo Statuto e ora sarà possibile indire le elezioni per nominare gli organi del “nuovo” ente.
La platea degli iscritti è cresciuta dell’1% a 46.870 a fine 2023, ma gli attivi sono solo circa 26.500 tra liberi professionisti e Co.co.co. I liberi professionisti guadagnano in media solo 17.000 euro l’anno, ma i Co.co.co. addirittura solo 10 mila euro annui. Ovviamente lordi. Il nuovo Inpgi (ex gestione separata Inpgi 2) non ha problemi di sostenibilità come il “vecchio” Inpgi 1 salvato dall’inps, grazie a un patrimonio di oltre 700 milioni, un saldo previdenziale positivo e un rapporto tra contribuenti e pensionati di 20,67 e una media delle pensioni pagate di 2.263 euro mensili.
Ma nonostante ormai gestisca solo le pensioni dei giornalisti autonomi, l’inpgi continua a coprire d’oro i suoi vertici. Nel 2021 la presidente Marina Macelloni, ex caporedattrice centrale del Sole 24 Ore, che ha percepito 230.118 euro, oltre a 10 mila euro per rimborsi spese.
Gli organi di gestione hanno guadagnato in totale 863.446 euro. Ma la vera recordwoman dell’inpgi è la direttrice generale Mimma Iorio: la dirigente, in carica ormai da 11 anni, è considerata l’”elemento cardine dell’organigramma” dell’istituto. In quell’anno Iorio ha percepito una retribuzione per 253.223 euro, ai quali si sommano 84.785 di contributi previdenziali e assistenziali e altri 20.113 di accantonamento per il trattamento di fine rapporto (la “liquidazione”): in totale oltre 358 mila euro lordi. Cioè quasi 30 mila euro mensili: ogni mese lo stipendio medio di tre anni di un giornalista Co.co.co. iscritto allo stesso Inpgi.
Non a caso nella sua ultima relazione annuale sui conti dell’inpgi nel 2021, la Corte dei Conti ha invitato l’inpgi a valutare “l’introduzione, nella regolamentazione interna, di meccanismi che assicurino il rispetto di principi di trasparenza e rotazione nella assegnazione degli incarichi dirigenziali di vertice”.