Il Fatto Quotidiano

Dal tappeto di Baggio fino al Festival: il rapper che dice “questa è casa mia”

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Serra ha criticato l’ossessione di avere un “pensiero comune” e la censura dell’intervista a Ghali da parte del direttore Molinari collo. Mamma Amel si presta a far lavori umili, il marito una volta fuori tornerà in Tunisia. I soldi non bastano mai, uno sfratto via l’altro, mobili neanche a parlarne, mamma e Ghali dormono in una stessa stanza, su un tappeto, finché lui non ha 23 anni ed è un lungagnone di quasi due metri. Da adolescent­e ha fatto una cazzata. In una settimana al Beccaria, Ghali capisce l’importanza degli errori. Sente la protezione di mamma: “Habibi” la chiama, amore. Lei, insidiata da un cancro che grazie a Dio sparisce, tutto quel che guadagna lo spende per vestire bene il figlio. Nessuno deve parlarci dietro. Ghali vorrebbe farla contenta con i voti ma molla prima del diploma da grafico al Rosa Luxembourg, i cd di papà sono un cordone ombelicale. Lo abbaglia

Michael Jackson. Prova presto a comporre qualcosa di decente, però a casa come si fa? Meglio il Parco Natura, pure lì volano farfalle. E sassi dei bulli. Ok, la musica può essere uno scudo. Se accetti il duello ti rispettano. Peccato che alla prima sfida nel freestyle un rivale lo surclassi, Ghali non apre bocca. Decide di chiamarsi Fobia, poi Ghali Foh.

Nel 2011 fonda i Troupe d’elite con un’altra futura star, Ernia. Li scartano ad

Amici, ma Gué Pequeno accoglie Ghali. Va in tour con Fedez, collabora con Sfera Ebbasta. Sfonda nel 2016. Un primo singolo, “Ninna Nanna”, vola su Spotify, quindi “Pizza Kebab” e un discone d’esordio (il primo di quattro), “Album”: è un trapper, ma se “trapping” è slang per “spacciare”, Ghali non è un poco di buono. E sa cosa dire. In “Cara Italia” rivendica le radici tunisine e l’identità di italiano 2.0: “Oh eh oh, quando mi dicon Va’ a casa!/rispondo Sono già qua”. Chi lo spiega ai razzisti? Lui. A San Siro. 2021, il derby. In tribuna c’è l’altro tifoso rossonero Salvini. Ghali lo prende di petto. Aveva già rosolato il ministro nel remix di “Vossy Bop”: “Alla partita del Milan ero in tribuna con gente/c’era un politico fascista che annusava l’ambiente/la squadra da aiutare a casa propria praticamen­te/forse suo figlio è pure fan, ché mi guardava nel mentre”. Il leghista si impanca a martire, Ghali lo ignora e dona un’imbarcazio­ne, “Bayna”, alla ONG Mediterran­ea. “Fossi nato in Tunisia, avrei fatto di tutto per fuggire da lì”, ammette. Ringrazia sua madre per averlo partorito a Milano. Che è “Casa mia”, come vuole la canzone portata a Sanremo 2024: composta in gran parte prima del 7 ottobre, ultimata dopo. Dentro, quei versi: “Ma come fate a dire che qui è tutto normale/per tracciare un confine/con linee immaginari­e bombardate un ospedale/per un pezzo di terra o per un pezzo di pane/non c’è mai pace” che indispetti­scono la comunità ebraica meneghina. Prima dello “Stop al genocidio”, la barra più sferzante del ragazzo di Baggio.

CARRIERA IL MESSAGGIO ALLA LEGA E LA BARCA PER L’ONG

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Imbavaglia­to Ghali, 30 anni, ha parlato di Gaza dal palco dell’ariston FOTO ANSA
REP E I PUNTINI SULLE “I” DI SERRA Imbavaglia­to Ghali, 30 anni, ha parlato di Gaza dal palco dell’ariston FOTO ANSA
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