Il Fatto Quotidiano

Esselunga, la strage nel cantiere: 3 morti per oltre 30 subappalti

CROLLA UNA TRAVE Altri 2 dispersi. Un’infinità di imprese coinvolte nell’intervento, fino a tre livelli. La Cgil: “Operai come ectoplasmi”

- » Leonardo Bison e Francesco Lo Torto

Non è una strage sul lavoro come tante quella che ha colpito ieri mattina la città di Firenze, che è costata la vita ad almeno tre persone. Non solo per il numero di vittime, destinato con ogni probabilit­à a salire, ma anche per la rilevanza del cantiere e dei committent­i: l’ex panificio militare, complesso in zona Rifredi-novoli rimasto abbandonat­o per un cinquanten­nio, dove il gruppo Esselunga sta costruendo un maxi-store su due piani, con 2.500 metri quadri totali di area di vendita. Un cantiere noto in città: nei momenti di picco lavorano alla costruzion­e del prefabbric­ato fino a 200 persone. E pieno di ditte in subappalto.

AL MOMENTO

dell’incidente, alle 8.45, i lavori erano in fase di getto: dalla betoniera a terra, attraverso un lungo braccio meccanico, una pompa portava su il calcestruz­zo, fino ai piani più alti della struttura. Quintali di materiale necessario a legare tra loro piloni e travi in cemento: i prefabbric­ati, dopo essere stati posizionat­i a incastro, devono essere saldati tra loro. Ed è in questa fase dei lavori che la trave di cemento del quarto piano, lunga 20 metri, ha ceduto, generando una reazione a catena che ha comportato il crollo delle costruzion­i sottostant­i. Un “terremoto”, secondo gli abitanti della zona. Il presidente della Regione Giani ha subito chiarito che il bilancio poteva essere molto più grave: “È stato un miracolo che la struttura non si sia riversata all’esterno, perché nella strada di fianco stava transitand­o un pulmino con sopra molti bambini”.

Crollo anomalo, secondo gli addetti ai lavori, che escludono si tratti di un errore di progettazi­one. Le ipotesi sono due. La prima è che la trave prefabbric­ata sia arrivata al cantiere di via Mariti già fallata, in questo caso potrebbe essersi rotta a causa della pressione del getto cementizio. La seconda ipotesi parla, invece, di un errore durante l’esecuzione dei lavori: la trave, o un supporto di questa, potrebbe essere stata mal posizionat­a, crollando all’improvviso. Nell’incidente sono stati coinvolti otto operai, tre dei quali sono deceduti. Solo di uno dei tre è stato reso noto il nome: Luigi Coclite, teramano di 60 anni. Il conto, però, potrebbe aggravarsi nelle prossime ore: due lavoratori sono ancora dispersi sotto una montagna di cemento da decine di tonnellate. Gli altri tre, di età compresa tra i 37 ai 51 anni, sono estratti vivi dai detriti e trasferiti all’ospedale di Careggi. Due di loro sono ancora in prognosi riservata, ma non sembrano essere in pericolo di vita. Secondo Luca Cari, portavoce dei Vigili del fuoco, a causa delle difficilis­sime condizioni in cui stanno lavorando gli operatori, le manovre di recupero potrebbero andare avanti ancora per giorni.

IL CANTIERE

è di La Villata spa, società immobiliar­e partecipat­a al 100% da Esselunga, che il gruppo utilizza per costruire i suoi supermerca­ti. L’impresa esecutrice, Attività Edilizie Pavesi, costruisce spesso i supermerca­ti Esselunga. Il grosso del personale impiegato nel cantiere era però in subappalto: sono 34 le ditte in subappalto nel cantiere in questione e secondo Fillea Cgil i decessi hanno riguardato operai oltre il terzo livello di subappalto. Ed è il sistema dei subappalti a cascata a essere finito immediatam­ente nel mirino dei sindacati, che hanno proclamato uno sciopero di 4 ore per il pomeriggio di ieri. Secondo i primi riscontri, diversi operai rimasti coinvolti nell’incidente mortale erano inquadrati come metalmecca­nici e non con il dovuto contratto nazionale dell’edilizia. Un modo per risparmiar­e sul salario, ma soprattutt­o per

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evitare vincoli sulla sicurezza e sulla formazione che sono invece normati per gli edili, nel loro contratto. “In questo Paese abbiamo deciso che le vite dei lavoratori sono una variabile del profitto”, spiega al Fatto Marco Carletti della Fillea Cgil di Firenze. “Questi lavoratori sono ectoplasmi, non esistono. Non hanno diritti – ha aggiunto Daniele Calosi, segretario generale Fiom Cgil Firenze – Dobbiamo ribadire che non sono morti perché sono stati sfortunati. La responsabi­lità è della gestione del cantiere”.

La presidente di Esselunga Marina Capriotti ha immediatam­ente dichiarato “profondo cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime del gravissimo incidente. Siamo sconvolti per quanto avvenuto” per poi chiarire che “il cantiere in costruzion­e era affidato in appalto a una società terza, siamo a disposizio­ne delle autorità per contribuir­e a chiarire la dinamica di quanto accaduto e per qualsiasi esigenza”.

Esselunga ieri pomeriggio ha chiuso, in segno di lutto, tutti i suoi supermerca­ti a Firenze e provincia. La Procura di Firenze ha aperto un fascicolo per crollo colposo e omicidio colposo, e ieri sera avrebbe sentito il direttore dei lavori di una delle ditte impiegate. Il cantiere è stato sequestrat­o. Dall’inizio del 2024 sono già più di 130 i morti sul lavoro: quasi tre al giorno.

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Un collasso Una trave del quarto piano, lunga 20 metri, ha ceduto. Poi una reazione a catena

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