Esselunga, la strage nel cantiere: 3 morti per oltre 30 subappalti
CROLLA UNA TRAVE Altri 2 dispersi. Un’infinità di imprese coinvolte nell’intervento, fino a tre livelli. La Cgil: “Operai come ectoplasmi”
Non è una strage sul lavoro come tante quella che ha colpito ieri mattina la città di Firenze, che è costata la vita ad almeno tre persone. Non solo per il numero di vittime, destinato con ogni probabilità a salire, ma anche per la rilevanza del cantiere e dei committenti: l’ex panificio militare, complesso in zona Rifredi-novoli rimasto abbandonato per un cinquantennio, dove il gruppo Esselunga sta costruendo un maxi-store su due piani, con 2.500 metri quadri totali di area di vendita. Un cantiere noto in città: nei momenti di picco lavorano alla costruzione del prefabbricato fino a 200 persone. E pieno di ditte in subappalto.
AL MOMENTO
dell’incidente, alle 8.45, i lavori erano in fase di getto: dalla betoniera a terra, attraverso un lungo braccio meccanico, una pompa portava su il calcestruzzo, fino ai piani più alti della struttura. Quintali di materiale necessario a legare tra loro piloni e travi in cemento: i prefabbricati, dopo essere stati posizionati a incastro, devono essere saldati tra loro. Ed è in questa fase dei lavori che la trave di cemento del quarto piano, lunga 20 metri, ha ceduto, generando una reazione a catena che ha comportato il crollo delle costruzioni sottostanti. Un “terremoto”, secondo gli abitanti della zona. Il presidente della Regione Giani ha subito chiarito che il bilancio poteva essere molto più grave: “È stato un miracolo che la struttura non si sia riversata all’esterno, perché nella strada di fianco stava transitando un pulmino con sopra molti bambini”.
Crollo anomalo, secondo gli addetti ai lavori, che escludono si tratti di un errore di progettazione. Le ipotesi sono due. La prima è che la trave prefabbricata sia arrivata al cantiere di via Mariti già fallata, in questo caso potrebbe essersi rotta a causa della pressione del getto cementizio. La seconda ipotesi parla, invece, di un errore durante l’esecuzione dei lavori: la trave, o un supporto di questa, potrebbe essere stata mal posizionata, crollando all’improvviso. Nell’incidente sono stati coinvolti otto operai, tre dei quali sono deceduti. Solo di uno dei tre è stato reso noto il nome: Luigi Coclite, teramano di 60 anni. Il conto, però, potrebbe aggravarsi nelle prossime ore: due lavoratori sono ancora dispersi sotto una montagna di cemento da decine di tonnellate. Gli altri tre, di età compresa tra i 37 ai 51 anni, sono estratti vivi dai detriti e trasferiti all’ospedale di Careggi. Due di loro sono ancora in prognosi riservata, ma non sembrano essere in pericolo di vita. Secondo Luca Cari, portavoce dei Vigili del fuoco, a causa delle difficilissime condizioni in cui stanno lavorando gli operatori, le manovre di recupero potrebbero andare avanti ancora per giorni.
IL CANTIERE
è di La Villata spa, società immobiliare partecipata al 100% da Esselunga, che il gruppo utilizza per costruire i suoi supermercati. L’impresa esecutrice, Attività Edilizie Pavesi, costruisce spesso i supermercati Esselunga. Il grosso del personale impiegato nel cantiere era però in subappalto: sono 34 le ditte in subappalto nel cantiere in questione e secondo Fillea Cgil i decessi hanno riguardato operai oltre il terzo livello di subappalto. Ed è il sistema dei subappalti a cascata a essere finito immediatamente nel mirino dei sindacati, che hanno proclamato uno sciopero di 4 ore per il pomeriggio di ieri. Secondo i primi riscontri, diversi operai rimasti coinvolti nell’incidente mortale erano inquadrati come metalmeccanici e non con il dovuto contratto nazionale dell’edilizia. Un modo per risparmiare sul salario, ma soprattutto per
ANSA
evitare vincoli sulla sicurezza e sulla formazione che sono invece normati per gli edili, nel loro contratto. “In questo Paese abbiamo deciso che le vite dei lavoratori sono una variabile del profitto”, spiega al Fatto Marco Carletti della Fillea Cgil di Firenze. “Questi lavoratori sono ectoplasmi, non esistono. Non hanno diritti – ha aggiunto Daniele Calosi, segretario generale Fiom Cgil Firenze – Dobbiamo ribadire che non sono morti perché sono stati sfortunati. La responsabilità è della gestione del cantiere”.
La presidente di Esselunga Marina Capriotti ha immediatamente dichiarato “profondo cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime del gravissimo incidente. Siamo sconvolti per quanto avvenuto” per poi chiarire che “il cantiere in costruzione era affidato in appalto a una società terza, siamo a disposizione delle autorità per contribuire a chiarire la dinamica di quanto accaduto e per qualsiasi esigenza”.
Esselunga ieri pomeriggio ha chiuso, in segno di lutto, tutti i suoi supermercati a Firenze e provincia. La Procura di Firenze ha aperto un fascicolo per crollo colposo e omicidio colposo, e ieri sera avrebbe sentito il direttore dei lavori di una delle ditte impiegate. Il cantiere è stato sequestrato. Dall’inizio del 2024 sono già più di 130 i morti sul lavoro: quasi tre al giorno.