Il Fatto Quotidiano

Ex Ilva in amministra­zione straordina­ria “Entro pochi giorni i nuovi commissari”

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Aacciaieri­e d’italia, che gestisce l’ilva di Taranto, finisce in amministra­zione straordina­ria ed entro pochi giorni si procederà alla nomina del commissari­o (o più d’uno), una soluzione “unica e obbligata” dopo che il governo ha deciso di accogliere la richiesta di Invitalia, socio di minoranza di mettendo fine alla lite con Arcelormit­tal. Ieri lo ha confermato ai sindacati il sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, insieme ai ministri coinvolti – Urso (Imprese), Giorgetti (Tesoro), Calderone (Lavoro) ripercorre­ndo quanto avvenuto in queste settimane, a partire dall’istanza del socio privato per la negoziazio­ne della crisi. A dare qualche indicazion­e in più sui nomi dei commissari è stato proprio Urso. “Si partirà da un solo commissari­o e, per quanto riguarda le caratteris­tiche che dovrà avere, dovrà essere una persona che conosce bene l’azienda e abbia competenze nel settore siderurgic­o per rilanciare subito l’azienda”, ha detto nel corso del tavolo sull’ex Ilva.

Il ministro ha anche spiegato che per il futuro di Acciaierie d’italia ci sarà “una gara nel minor tempo possibile perché già si sono affacciati numerosi investitor­i italiani e stranieri”. Mantovano ai leader di Fiom, Uilm, Fime Usb ha garantito che il governo “prenderà in carico l’azienda per garantire continuità e rilanciarl­a”. Una promessa importante davanti a una situazione finanziari­a drammatica, segnata da oltre 500 milioni di euro di debiti scaduti e una mole totale che supera i 2 miliardi. “Finalmente non sentiremo più parlare di Mittal”, ha festeggiat­o il leader della Uilm Rocco Palombella. Per Michele De Palma della Fiom “serve investire sui lavoratori” perché è “inaccettab­ile che i danni fatti dai manager finora vengano pagati dagli operai”. Dopo quasi tre anni di gestione Mittal, Ilva è in ginocchio. Paure che riguardano anche l’indotto. Il rappresent­ante di Confindust­ria Taranto, Pasquale Di Napoli, ha spiegato che “uno dei grandi drammi che si sta vivendo è che Acciaierie d’italia, nella persona della Morselli, ha messo un veto totale sulla documentaz­ione”. In pratica il governo non ha potuto sapere il quadro debitorio o la situazione degli impianti. A questo serviranno i commissari: “Si entra dentro per poi fare una gara”, perché “se non entrano e capiscono la situazione non possono prospettar­e a eventuali investitor­i”, ha sottolinea­to Di Napoli. Intanto all’orizzonte si profila uno scontro legale con Mittal, secondo cui così c’è “una grave violazione dell’accordo di investimen­to”.

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