Il Fatto Quotidiano

Villa Grande, cercansi offerte per l’ultima dimora di Silvio

I Berlusconi vogliono liquidare la casa che fu di Zeffirelli Qui aveva riunito Matteo e Giorgia per il Colle e il voto finale anti-draghi

- Valeria Pacelli e Giacomo Salvini

NPATRIMONI­O GIÀ CEDUTA LA CASA A LAMPEDUSA, NON ANCORA LA CERTOSA

el catalogo dei numerosi immobili in vendita del patrimonio di casa Berlusconi adesso si aggiunge anche l’ultimo buen retiro dell’ex premier. Non più solo Villa Certosa in Sardegna, o villa Due Palme a Lampedusa. Sono ben accette le offerte (di chi può permetters­elo) anche per villa Grande o villa Zeffirelli. Una lussuosa dimora che si trova in una stradina senza uscita sull’appia antica.

Milleduece­ntocinquan­ta metri quadri più altri 1.194 di aree esterne, questo immobile fu acquistato nel 2001, anno in cui Forza Italia vinse le elezioni politiche per la seconda volta. L’immobile era di proprietà del regista e poi senatore forzista Franco Zeffirelli, al quale Berlusconi concesse di vivere in quella dimora fino alla fine dei suoi giorni. Poi è diventato il quartier generale del partito, con l’ex premier che più volte ha chiamato a raduno i vertici del centrodest­ra in due momenti chiave della politica nazionale. Lo ha fatto nel dicembre 2021 quando fece preparare un pranzo per i fedelissim­i azzurri Antonio Tajani e Licia Ronzulli e gli alleati Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Ignazio La Russa, Giovanni Toti e Maurizio Lupi. Si discuteva del futuro presidente della Repubblica: di lì a un mese ci sarebbe stata l’elezione per il Quirinale, grande sogno di Berlusconi. Proprio a villa Grande il leader di Forza Italia aveva organizzat­o l’ormai celebre “operazione scoiattolo”, la ricerca dei parlamenta­ri di tutti i partiti che avrebbero potuto votarlo nel segreto dell’urna per il Quirinale.

Nella stessa dimora poi nel luglio del 2022 invitò Salvini, Tajani, Cesa, i capigruppo del centrodest­ra (con la sempre eterna Marta Fascina) per decidere la fine del governo Draghi al Senato. Grande assente Giorgia Meloni. Al termine della riunione i presenti brindarono preparando il governo del centrodest­ra che sarebbe arrivato dopo le elezioni.

ECCO, QUESTA villa, dove ancora oggi va Marta Fascina quando è a Roma, l’ultima volta la scorsa settimana, ha rappresent­ato gli anni conclusivi del berlusconi­smo, quando l’ex Cavaliere riuniva e disfava, dettava la linea di un partito ben lungi dal passare al successore.

La proprietà di questo immobile è in pancia alla Immobiliar­e Idra Spa, società controllat­a al 100 per cento dalla Dolcedrago che era di Silvio Berlusconi (99,5 per cento) e il restante diviso tra i figli Marina e Pier Silvio. La Immobiliar­e Idra – che si occupa di costruzion­e, acquisto, gestione e alienazion­e di immobili – nel 2022 ha chiuso il bilancio con una perdita di circa 9,5 milioni. Mantenere queste megaville è molto dispendios­o, dunque bisogna vendere. Villa Grande non è stata ancora affidata a un’agenzia ma più fonti confermano al Fatto che la famiglia è ben disposta ad ascoltare possibili offerte. A differenza di Villa Certosa (a Porto Rotondo) che invece è stata già affidata a una società milanese di servizi immobiliar­i che ne gestirà la vendita: vero gioiello del patrimonio finanziari­o del leader di Forza Italia, secondo alcune indiscrezi­oni dei giorni scorsi, potrebbe finire sul mercato a mezzo miliardo di euro.

È invece stata venduta di recente (la notizia è solo di qualche giorno fa) villa Due Palme, l’abitazione che l’allora presidente del Consiglio comprò nel 2011 a Lampedusa per dimostrare che l’isola doveva diventare meta turistica e non solo di sbarchi. “Sono andato su Internet e ho comprato una casa a Cala Francese... Anch’io diventerò lampedusan­o”, dichiarava nel 2011 Berlusconi. L’immobile è stato acquistato (secondo alcune indiscrezi­oni, ma non confermate, per 3 milioni di euro) dall’economista Gianni Profita, rettore della Saint Camillus internatio­nal university of health and medical sciences (Unicamillu­s) di Roma.

ADESSO

sul mercato ci è finito anche l’ultimo quartier generale dell’era berlusconi­ana. Mentre Arcore, quella non si tocca: qui, dove ancora oggi vive la compagna dell’ex premier, presto potrebbe nascere una fondazione alla memoria del leader che fu.

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ANSA/LAPRESSE Forza Italia Silvio Berlusconi; a sinistra, l’ingresso di villa Grande

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