La solita doppiezza morale a stelle e strisce
Sono avvilito e indignato per la scomparsa di Alexej Navalny, uomo coraggioso che, dopo l’avvelenamento e il suo ricovero in Germania è voluto rientrare in Russia sapendo cosa lo aspettava ma non concedendo nulla al dittatore Putin (vedi l’uccisione della giornalista Anna Politkovskaja). Sono anche sdegnato per la rivoltante e ipocrita solidarietà per la morte di Navalny espressa da capi di Stato internazionali. In particolare dagli Usa: il presidente Biden, Blinken, Stoltenberg (Nato... morto), ecc. Sono gli stessi americani che chiedono al Regno Unito, dove è attualmente detenuto nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, di estradare Julian Assange negli Stati Uniti (dove rischia una condanna fino a 175 anni di carcere), in quanto imputato di avere rivelato documenti che riguardano le torture inflitte dall’esercito americano ai prigionieri in Afghanistan e Iraq (viste in Tv), ma che interessano anche il Vietnam (3 milioni di vietnamiti morti e 14 milioni di tonnellate di bombe sganciate sul Paese) e il lager di Guantanamo a Cuba (alla faccia della sovranità territoriale). A questa nefasta rassegna che parla ad alta voce del disprezzo verso i diritti umani (peraltro presente in molti, troppi Paesi del mondo), e dove nessuna atrocità commessa sarà sanzionata, aggiungo la tragedia del Cermis dove un aereo militare statunitense, in violazione dei regolamenti di volo, tranciò il cavo della funivia facendo precipitare la cabina e provocando la morte dei venti occupanti: gli Stati Uniti imposero e ottennero di giudicare (sic!) i piloti in America per un reato avvenuto in Italia! Anche questo tragico evento, come tutti gli altri, fa parte dell’esportazione della democrazia! E dopo questo breve ma atroce scenario, niente è cambiato e nessuno ha pagato!