Il Fatto Quotidiano

I dirigenti della sanità della giunta Schifani: 8 su 17 hanno procedimen­ti penali in corso

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Abuso d’ufficio, omicidio colposo, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, rapporto di causalità, interruzio­ne di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità, lesioni personali colpose, delitti contro il patrimonio mediante frode e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. Sono le accuse a vario titolo a carico di 8 manager sui 18 scelti dalla giunta di centrodest­ra di Renato Schifani per guidare la sanità siciliana. Le dichiarazi­oni dei procedimen­ti penali, a esclusione di quella di Gaetano Sirna (direttore del Policlinic­o di Catania) che non l’ha presentata, sono state raccolte dall’ufficio dell’assessorat­o dalla Salute di Giovanna Volo e consegnate alla prima commission­e Affari istituzion­ali regionale, che per regolament­o deve dare il parere sulle nomine entro 30 giorni. Adesso però scatterann­o nuovi approfondi­menti sui profili chiesti da Pd e M5S.

A partire dalla posizione del direttore del policlinic­o di Messina, Giorgio Santonocit­o, indagato a Roma per falso, nell’inchiesta sui conti della Regione Lazio tra il 2017 e il 2020, quando era direttore generale della Azienda Sanitaria Locale Roma 5. Maria Grazia Furnari (policlinic­o di Palermo) dichiara di essere indagata a Messina per truffa, mentre il neo direttore di Villa Sofia-cervello a Palermo, Roberto Colletti, è accusato nel capoluogo isolano di rapporto di causalità. Giuseppe Drago (Asp Ragusa) è imputato per presunte violazioni tra il 2015 al 2017 per i lavori di completame­nto dell’ospedale Giovanni Paolo II, quando ricopriva la carica di direttore sanitario. Mario Carmelo Zappia (Asp Enna) dichiara di avere ben tre procedimen­ti pendenti: due a Siracusa, quando era commissari­o straordina­rio, il primo in appello per lesioni personali colpose, reato che era caduto prescritto in primo grado, e per truffa aggravata. Il terzo invece è per falso ideologico a Palermo.

Il direttore dell’ospedale Cannizzaro di Catania, Salvatore Emanuele Giuffrida, è imputato in appello per abuso d’ufficio nella stessa città, mentre Alessandro Caltagiron­e (Asp Siracusa) è indagato a Caltanisse­tta per responsabi­lità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario, e Giuseppe Laganga Senzio (Asp Catania) è indagato a Messina per l’ipotesi di reato di falso ideologico in atto pubblico.

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