Navalny, Europa: “È stato Putin” Times: ucciso da colpo al cuore
Igruppi politici del Parlamento europeo condannano all’unanimità Vladimir Putin per la morte di Navalny, che definiscono un assassinio: “La piena responsabilità di questo omicidio ricade sullo Stato russo e in particolare sul suo presidente Vladimir Putin”, recita la dichiarazione approvata ieri dalla Conferenza dei presidenti, senza alcuna obiezione da parte di nessun gruppo politico. L’organo degli eurodeputati chiede “un’indagine sulle circostanze esatte della morte” e la restituzione del corpo dell’oppositore alla vedova e alla madre. La vedova Navalnaya sarà ospite della plenaria dell’eurocamera mercoledì prossimo a Strasburgo. L’UE ha raggiunto un accordo di principio anche sul 13° pacchetto di sanzioni alla Russia, mentre Londra ha varato sanzioni contro sei funzionari russi additati come presunti responsabili della morte di Navalny. Gli Usa annunceranno le loro contromosse venerdì. Proprio da Londra, ieri, è filtrata una versione sulle circostanze della morte dell’oppositore di Putin. L’attivista sarebbe stato ucciso con un “pugno al cuore” (usata dai vecchi sicari del Kgb) dopo essere stato esposto per due ore al gelo artico (-27°). A dirlo è stato l’attivista russo Vladimir Osechkin, fondatore di Gulagu.net e rifugiato in Francia, al quotidiano britannico Times. Ieri per tutto il giorno il sito Gulagu.net è rimasto irraggiungibile e lo stesso Times ha rimosso il pezzo dalla home page e dai risultati di ricerca. Nella conversazione con il quotidiano britannico, Osechkin citava una fonte che lavora nella prigione Ik-3, affermando che i lividi sul corpo dell’oppositore sono compatibili con la tecnica sovietica. Ieri l’ambasciata russa in Italia ha protestato contro il governo italiano che martedì ha convocato Alexej Paramonov alla Farnesina per chiarimenti. In una nota, Paramonov giudica “faziose” le posizioni espresse dal ministero degli Esteri Tajani e afferma che la morte di Navalny “è una questione puramente interna”. A proposito di Russia, è finita nel sangue la cerimonia di ispezione dei soldati in parata del generale Oleg Moiseev: 67 morti e 300 feriti, dicono fonti russe e ucraine. Tra le vittime anche il generale, colpito dai due missili Himars dell’esercito ucraino.
DIPLOMAZIA AMBASCIATORE RUSSO A ROMA: “QUESTIONI INTERNE”