Casa di cura demolita a Milano, aperta un’indagine
La Procura di Milano ha aperto un’indagine sul cantiere di via Lamarmora, dopo che il Fatto ha pubblicato domenica scorsa la notizia dell’abbattimento in quella via di una palazzina, per far posto a un complesso residenziale. La palazzina è la ex sede della Casa di cura Città di Milano, clinica passata da Salvatore Ligresti al gruppo San Donato, leader italiano della sanità privata: le facciate, realizzate nel 1909 in stile eclettico-liberty dall’architetto Erminio Alberti, sono vincolate e dunque non si potrebbero abbattere.
È la quarta inchiesta aperta dai pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, coordinati dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, su presunti abusi edilizi a Milano, dopo quelle sull’edificio di piazza Aspromonte, sulla Torre Milano di via Stresa e sulle Park Towers di via Crescenzago: ma il sindaco Giuseppe Sala ha ammesso che ci sono in città almeno altri 140 casi simili.
I magistrati contestano la prassi (generalizzata) di abbattere piccoli edifici per costruire al loro posto torri e grattacieli, senza pianificazione urbanistica, ma con semplici autocertificazioni dei costruttori. Consuetudine consolidata, in forza di circolari del Comune e determine dirigenziali in contrasto – secondo la Procura – con le leggi urbanistiche nazionali. È il cosiddetto “nuovo Rito Ambrosiano”, che ha reso possibile costruire in città aumentando la densità urbanistica e la popolazione, senza i servizi previsti per legge e facendo perdere al Comune molti milioni in oneri di urbanizzazione.