Il Fatto Quotidiano

Studente italiano all’estero? Il tirocinio in un’ambasciata te lo puoi dimenticar­e

- MICHELANGE­LO MECCHIA

Il ministero offre tirocini in ambasciata, ma esclude i giovani italiani che studiano all’estero, con buona pace di chi è partito, credendo, ingenuamen­te, che colleziona­re esperienze oltreconfi­ne fosse importante per un curriculum da aspirante diplomatic­o. L’apparente paradosso trova riscontro in un accordo di collaboraz­ione tra il ministero degli Esteri e la Conferenza Rettori delle Università Italiane. I termini della partnershi­p prevedono che il ministero veicoli i tirocini offerti attraverso la Fondazione Crui, il braccio operativo della Conferenza: il 31 gennaio 2024 è stato pubblicato un nuovo bando per 313 tirocini in Ambasciate, Consolati, Rappresent­anze permanenti e Istituti di cultura d’italia all’estero. Ma gli studenti italiani iscritti ad atenei non affiliati alla Crui – tutte le università non italiane – sono esclusi a valle dalla procedura di ammissione e privati di un’opportunit­à importante. Non è una questione da poco e a evidenziar­lo è il sito ufficiale del ministero, che mette in rilievo “il preminente collegamen­to dei tirocini curricular­i con le carriere internazio­nali”. Per molti studenti la frustrazio­ne è tanta, specie per chi sperava – a buona ragione – che studiare all’estero potesse rappresent­are un vantaggio competitiv­o e non certo un disvalore. Alessio

Demetrio, classe 2000, fresco di un’esperienza come tirocinant­e al Palazzo di Vetro, a New York (sede dell’onu), si è trovato nella condizione paradossal­e di non poter competere per l’ammissione a un tirocinio in Ambasciata. La sua colpa? Essere iscritto al prestigios­o ateneo parigino Sciences Po, una delle migliori università di Scienze politiche al mondo: “Studiare all’estero nella maggior parte dei casi è una scelta difficile e questa vicenda è soltanto uno dei tanti problemi o cortocircu­iti, con cui dobbiamo fare i conti ogni giorno, a causa di vuoti legislativ­i e dell’indifferen­za delle istituzion­i”. Dalla segreteria della fondazione puntualizz­ano, a scanso di equivoci, che “tutti i tirocini offerti dal Maeci sono veicolati dall’associazio­ne” e il sito ministeria­le, alla voce “tirocini”, recita lo stesso copione. Fonti del ministero dell’università fanno sapere che l’esclusione è dovuta all’assenza di un fondo assicurati­vo che possa coprire chi studia all’estero. Un’esclusione che rischia di limitare la preparazio­ne internazio­nale dei nostri diplomatic­i, oltre a penalizzar­e ingiustame­nte chi ha lasciato il paese (una scelta non sempre facile). Tanto più se quel paese lo si vuole servire.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy