Manganelli “Mi ricordano Genova” “Chi risponderà di quelle cariche?”
da quanto accaduto in via San Frediano, di fronte alla nostra scuola. Studenti per lo più minorenni sono stati manganellati senza motivo perché il corteo che chiedeva il cessate il fuoco in Palestina, assolutamente pacifico, chissà mai perché, non avrebbe dovuto sfilare in piazza Cavalieri. Gli agenti in assetto antisommossa avevano chiuso la strada e attendevano i ragazzi con scudi e manganelli, mentre dalla parte opposta le forze dell’ordine chiudevano la via all’altezza di piazza Dante. In via Tavoleria un’altra squadra con scudi e manganelli. Proprio di fronte all’ingresso del nostro liceo, hanno fatto partire dapprima una carica e poi altre due contro quei giovani con le mani alzate. Non sappiamo se siano volate parole forti, anche fuori luogo, di indignazione e sdegno, fatto sta che, senza neanche trattare con gli studenti o provare a dialogare, abbiamo assistito a scene di inaudita violenza. Ci siamo trovati ragazze e ragazzi delle nostre classi tremanti, scioccati, chi con un dito rotto, chi con un dolore alla spalla o alla schiena per manganellate gentilmente ricevute, mentre una quantità incredibile di volanti sfrecciava in via Tavoleria. Come educatori siamo allibiti di fronte a quanto successo oggi. Riteniamo che qualcuno debba rispondere dello stato di inaudita e ingiustificabile violenza cui sono stati sottoposti cento/duecento studenti scesi in piazza pacificamente. Chi ha deciso questo schieramento di forze, che neanche per iniziative di maggior partecipazione e tensione hanno attraversato la nostra città?
DOCENTI DEL LICEO ARTISTICO RUSSOLI DI PISA
LE BRUTALI CARICHE delle forze dell’ordine contro gli inermi studenti del Liceo Artistico “Russoli" di Pisa mi hanno riportato alla commossa memoria degli sciagurati fatti del 2001, durante il G8 genovese. Genova, Medaglia d’oro della Resistenza, fu funestata dagli ingiustificabili episodi di inaudita violenza verificatisi nella Scuola Diaz e nella caserma di Bolzaneto. Quanto accaduto a Pisa è un evidente segnale di volontà di reprimere ogni forma di dissenso di un governo al cui interno c’è chi propone di bocciare gli studenti in caso di occupazione della propria istituzione scolastica, per esprimere la loro contrarietà nei confronti dei tanti mali che affliggono una scuola sempre meno inclusiva. A questo punto sorge spontaneo un timore: “Non è che la nostra democrazia sta rischiando di sprofondare in un pericoloso stato di coma irreversibile?”.
MATTEO VIVIANO, COORDINATORE GENOVESE DEL
COMITATO SCUOLA E COSTITUZIONE.