Il Fatto Quotidiano

“Il guardaline­e è assessore, sbaglia decisioni e aiuta i rivali”

- SAUL CAIA

Il guardaline­e è assessore comunale della squadra rivale. Scoppia un caso nel campionato di Eccellenza Sicilia, dopo la partita Paternò-milazzo, terminata con la vittoria degli ospiti, in cui l’assistente arbitrale designato è stato Francesco Di Venti della sezione di Enna, città nella quale è assessore e la cui squadra di calcio è in testa alla classifica del girone proprio davanti al club catanese. Che si è rivolto alle autorità sportive: “La mia segnalazio­ne è stata fatta all’aia e al comitato regionale per evitare che possa accadere di nuovo in futuro, perché il fatto che il guardaline­e ricopra un ruolo istituzion­ale a Enna mette in grossa difficoltà lo stesso assistente, che forse avrebbe potuto dire al designator­e di astenersi o rinunciare”, spiega il presidente paternese Ivan Mazzamuto. Fino a poche settimane fa, le due squadre erano distanziat­e solo da un punto. Lo scontro diretto, poi vinto da Enna, era stato rovente, con forti tensioni in campo, espulsioni e squalifich­e. Una designazio­ne quindi che poteva essere evitata, per non aggiungere ulteriori polemiche tra i due club, considerat­o che sui social ci sono anche le foto della laurea dell’assessore-guardaline­e Di Venti, a cui partecipa anche Fabio Montesano, Ad dell’enna calcio, con tanto di maglie giallo-verdi. “L’errore ci può stare, come sbaglia un calciatore può sbagliare l’assistente, anche se (Di Venti, ndr) ha sbagliato un po’ troppo – commenta Mazzamuto –, ha annullato due gol al Paternò, non ha segnalato due rigori sempre al Paternò, ma su questo poteva intervenir­e anche l’arbitro, e alla fine il gol subito dal Milazzo probabilme­nte era in fuorigioco”. “Non siamo noi a fare le designazio­ni, non ho avuto ancora modo di confrontar­mi con il responsabi­le, ma non posso commentare la vicenda, dev’essere l’aia a rispondere”, spiega il presidente della LND, Sandro Morgana. Per l’aia si tratta di una designazio­ne normale, decisa su basi tecniche. Interpella­to dal Fatto, Di Venti non ha voluto rilasciare dichiarazi­oni.

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