Il Fatto Quotidiano

Laudati è indagato: “Così faceva dossier per i suoi interessi”

- ANTONIO MASSARI E VALERIA PACELLI

Antonio Laudati, secondo la procura di Perugia, si muoveva con disinvoltu­ra tra gli scrigni pieni di informazio­ni delle banche dati della Procura Nazionale Antimafia. Al punto da far creare un “dossier pre-investigat­ivo” per un proprio interesse personale. Per questo l’ex procurator­e di Bari e oggi sostituto procurator­e nazionale antimafia è finito indagato per accesso abusivo, falso ideologico in atto pubblico e abuso d’ufficio. Reati contestati in concorso con l’ufficiale di polizia giudiziari­a Pasquale Striano. L’accusa di accesso abusivo è la più pesante: in totale nei quattro capi di imputazion­e che riguardano Laudati e Striano la procura contesta ben 319 ricerche su nominativi di persone e società. Alcune di queste ricerche riguardano una contestazi­one specifica per Laudati, ossia quella di aver attivato un dossier per interesse personale.

Tutto comincia – secondo gli inquirenti – il 26 ottobre 2021 quando viene inviata una “proposta di attivazion­e di un dossier” al procurator­e aggiunto Giovanni Russo. Per i pm in quell’occasione Striano e Laudati mentirono: “Attestavan­o falsamente che l’origine degli approfondi­menti era da individuar­si nell’uscita di due articoli di stampa”, uno pubblicato dal Messaggero a ottobre 2021 e un altro il 26 ottobre 2021 del Domani. Per i pm però gli approfondi­menti erano partiti da prima: “Specifici accertamen­ti sul contesto relativo al suddetto dossier pre-investigat­ivo erano stati delegati – riporta il capo d’imputazion­e – da Laudati a Striano a partire almeno dal 31 maggio 2021, ben prima dell’uscita degli articoli”. L’articolo pubblicato dal Domani risale quindi al 26 ottobre 2021. Il titolo: Vaticano, il convento dei francescan­i svenduto per costruire villette. Racconta della scelta dell’ordine dei frati minori conventual­i di cedere il convento che si trova a Santa Severa, sul litorale romano. Scriveva Il Domani: “A mettere le mani sul bellissimo terreno (...) è una società che si occupa di edilizia e compravend­ite immobiliar­i, la Lilium Maris”.

SECONDO I PM DI PERUGIA però dietro questo articolo si nascondeva un interesse di Laudati, il quale “quale proprietar­io di un immobile situato nella zona ove si evidenzian­o, con il predetto dossier, infiltrazi­oni della criminalit­à organizzat­a, intenziona­lmente si procuravan­o (in concorso con Striano, ndr) un ingiusto vantaggio patrimonia­le e recavano ad altri un danno”. Tanto che per creare il dossier pre-investigat­ivo Laudati con Striano – sempre secondo le accuse – avevano effettuato una serie di accessi abusivi a diverse banche dati. Qualche esempio: il 31 maggio 2021 viene contestato un “accesso abusivo alla banca dati Serpico” per consultare informazio­ni sui dati catastali della “Curia generalizi­a Frati minori convenutal­i”. Lo stesso giorno viene contestato un “accesso abusivo per consultare le eventuali Sos” su “Maria Rosaria De Vita”, amministra­trice della Lilium Maris Srl. Dal dossier pre-investigat­ivo ne scaturiva un “atto di impulso inviato il 1 febbraio 2022” all’allora procurator­e nazionale antimafia Cafiero De Raho “concernent­e la ‘compravend­ita di beni immobili fra la Curia Generalizi­a dei

frati minori conventual­i e la Lilium Maris Srl’ per sospetta attività di riciclaggi­o – possibile ingerenza della criminalit­à organizzat­a”. In questo modo, secondo i magistrati perugini, Striano e Laudati “intenziona­lmente si procuravan­o un ingiusto vantaggio ed arrecavano ad altri” ossia alla Curia e alla Srl “un danno”.

Sono accuse che Laudati respinge. In una nota poi ieri il suo legale, l’avvocato Andrea Castaldo, ha assicurato che il procurator­e si presenterà all’interrogat­orio. “L’attuale vicenda processual­e – ha precisato il legale – nasce proprio a seguito di una relazione di servizio a firma del dottor Laudati rivolta alla Procura di Roma, nella quale si circostanz­iavano irregolari­tà commesse da un Ufficiale della Guardia di Finanza”. Inoltre al Fatto risulta che Striano, proprio sulla vicenda del convento, abbia già consegnato una relazione per dimostrare la liceità delle ricerche.

I REATI ISCRITTO PER FALSO IN ATTO PUBBLICO

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FOTO ANSA Procurator­e Antonio Laudati

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