Scholz dice “no” a missili e soldati Mosca: “Già qui”
“Audio di soldati tedeschi sul ponte di Crimea” Londra: “Berlino sbaglia”
Non è un cancelliere per i tempi di crisi. In meno di una settimana Olaf Scholz è riuscito a far irritare i due alleati più prossimi alla Germania: Francia e Regno Unito. “L’uomo sbagliato, al posto sbagliato, al momento sbagliato” lo ha definito Ben Wallace, ex ministro britannico della Difesa. Il cancelliere tedesco sta cercando di rallentare la spinta all’invio di armi in Ucraina, ma al tempo stesso con 17,7 miliardi di euro è il più grande contributore, Stati Uniti esclusi, della Difesa di Kiev. Dopo mesi di pressione, Scholz ha spiegato perché, nonostante le richieste dei suoi soci di governo, resta contrario all’invio dei Taurus. Questi missili hanno una portata di 500 chilometri e sparati dal nord dell’ucraina potrebbero colpire la Piazza Rossa di Mosca. I Taurus inoltre hanno la capacità di penetrare e distruggere anche bunker sotterranei. Kiev ha ricevuto missili simili dal Regno Unito, Storm Shadow, e dalla Francia, Scalp. “È un’arma a lunghissimo raggio – ha detto Scholz rispondendo ai giornalisti – e ciò che gli inglesi e i francesi stanno facendo in termini di controllo degli obiettivi e supporto al controllo degli obiettivi non può essere fatto in Germania”.
NON È CHIARISSIMO, come gli capita spesso, ma il cancelliere sembra indicare che Londra e Parigi mantengano la capacità di manovrare i missili ceduti a Kiev. Se fosse vero, sarebbero parte attiva nella guerra. Doccia fredda, Francia e Regno Unito contestano quanto detto da Scholz. Anche la Bundeswehr, forze armate tedesche, è intervenuta contro il cancelliere. L’esercito può limitare la gittata dei Taurus prima di inviarli come aiuti militari. La contro domanda è se, una volta impostata, questa limitazione non possa essere rimossa dai soldati di Kiev. Secondo il produttore dei missili è fattibile. Scholz quindi non si fida di Kiev. L’unica alternativa sarebbe inviare dei soldati tedeschi in Ucraina per controllare il lancio dei Taurus. Ma sull’utilizzo di soldati Nato in questo conflitto il cancelliere è stato chiarissimo: “Non finché ci sono io”. Pure in questo caso la scelta comunicativa non è stata vincente. Il presidente Emmanuel Macron ha tentato di convincere, durante una cena all’eliseo, i venti capi di governo presenti a fare qualcosa in più per l’ucraina: inviare i militari. Scholz ha risposto con un secco no. Il francese, con il cancelliere già tornato in albergo, ha fatto una conferenza stampa e con tono canzonatorio ribatte “qualcuno” due anni fa diceva “mai i carri armati”. In Germania il 56% della popolazione non vuole che i Taurus vengano donati a Kiev, solo un tedesco su tre è a favore. Scholz sta quindi difendendo il volere dei sui concittadini, ma sembra non avere argomenti per farlo. I missili e i soldati sul terreno sono solo due esempi della profonda crisi che sta attraversando la sua leadership.
A inizio febbraio la Svezia e questa settimana anche la Danimarca hanno archiviato le indagini sul sabotaggio dei gasdotti Nordstream, lasciando a Berlino la responsabilità di chiudere la vicenda. Tutte le prove indicano un diretto coinvolgimento ucraino. Toccherebbe a Scholz dire qualcosa. Ieri è stata Margarita Simonya, direttrice dei media di Stato russi, a chiedere una reazione tedesca. La giornalista russa sarebbe in possesso di un audio, lungo oltre 40 minuti “questa registrazione molto interessante mostra ufficiali di alto rango della Bundeswehr che discutono su come bombardare il ponte di Crimea”. Secondo l’agenzia Ria Novosti gli ufficiali tedeschi menzionano anche i militari Usa e inglesi, che sarebbero “direttamente coinvolti nel conflitto da molto tempo”. Il ponte di Kerch, collegamento tra penisola di Crimea e Federazione russa, è considerato dal Cremlino infrastruttura sensibile ed è già stato attaccato da Kiev con un camion bomba ad agosto 2023. La struttura è stata danneggiata, ma il ponte è rimasto in piedi. “A meno che non seguano smentite e prove convincenti, dovremo rivedere drasticamente il vero ruolo della Germania nel conflitto ucraino”, ha detto il vicepresidente del Consiglio della Federazione russa Konstantin Kosachev. Scholz, per ora, tace.