Il Fatto Quotidiano

All’italia il record delle truffe Ue: danni per 7,4 mld

- » Nicola Borzi

Da sola, l’italia vale oltre il 38% dei danni causati al bilancio comunitari­o da tutte le frodi all’unione europea. Tra i 27 Stati Ue l’italia detiene il triste primato dei danni finanziari causati al bilancio della Ue per le diverse malversazi­oni: 7,38 miliardi a fronte di 618 indagini attive. Di questi, 5,22 miliardi derivano da frodi sull’iva. Un record assoluto che getta una luce ben poco invidiabil­e sul rapporto tra i cittadini della Penisola e i fondi comunitari. Ma dove Roma svetta in modo ancor più sinistro è sui fondi del programma Next Generation Eu, lo strumento da cui deriva il Pnrr: all’italia fanno capo l’87% delle indagini europee avviate l’anno scorso sull’utilizzo dei fondi dei Piani nazionali di ripresa e resilienza, addirittur­a 179 sulle 206 di tutta l’unione, seguita da Austria (33) e Romania (8), con un danno stimato stimato di oltre 1,8 miliardi che rappresent­ano il 15% circa di tutti i casi di frode ma in termini di danni stimati quasi il 25%. Lo attesta il rapporto 2023 sulle attività della Procura europea (Eppo). Un dato sconvolgen­te che testimonia però, se non altro, anche l’elevatissi­ma capacità di contrasto degli organismi investigat­ivi italiani, nel caso in questione sopratutto la Guardia di Finanza che opera in stretto collegamen­to con Eppo. Dalla relazione emergono vicende paradossal­i, come l’indagine di aprile scorso a carico di un preside e un vicepresid­e di Palermo che si sarebbero impossessa­ti di fondi Ue destinati alle mense e ai computer degli studenti di una zona disagiata del capoluogo siciliano. Oppure l’inchiesta avviata dalla Guardia di Finanza e da Eppo a giugno 2022 e conclusa a ottobre scorso, sempre a Palermo, su 56 persone e due aziende, con 12 arresti domiciliar­i, 10 mandati di comparizio­ne e sequestri per 2,5 milioni nell’ambito di una organizzaz­ione criminale dedita alla frode e alla corruzione che avrebbe truffato ingenti somme ai contributi agricoli Ue in Sicilia sottraendo­li al Fondo di sviluppo regionale europeo

SECONDO L’EPPO,

alla fine del 2023 la Procura europea a livello dell’intera Ue aveva avviato in totale 1.927 indagini, con un danno complessiv­o stimato in 19,2 miliardi per il bilancio di Bruxelles. Di questa somma, il 59% (11,5 miliardi, riscontrat­i con 339 indagini) era legato a gravi frodi transfront­aliere in materia di Iva. Almeno su questo fronte, l’italia non è sola ma si gioca il primo posto in Europa in un “testa a testa” con la Germania, rispettiva­mente con 121 indagini contro 112, mentre seguono a grande distanza Portogallo (15) e Francia (13). Questo tipo di frode, spiega l’eppo, coinvolge spesso organizzaz­ioni criminali sofisticat­e ed è quasi impossibil­e da scoprire in anbito meramente nazionale.

“L’entità delle frodi che ledono gli interessi finanziari dell’ue, in particolar­e sul lato delle entrate del bilancio, può essere spiegata solo con il forte coinvolgim­ento di importanti gruppi della criminalit­à organizzat­a”, avverte il procurator­e capo europeo Laura Kövesi. Ma il record italiano di indagini emerso dal rapporto 2023 di Eppo si spiega anche con “la grande capacità investigat­iva” italiana e il “ruolo attivo e di grande esperienza dei pubblici ministeri”, spiega Andrea Venegoni, procurator­e europeo all’eppo e supervisor­e dei casi italiani.

PNRR A ROMA L’87% DEI CASI: DI INDAGINI PER FRODE: 179 SU 206 TOTALI

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