“Panem et circenses”: così i Romani antichi distribuivano grano ai poveri dell’urbe
All’inizio del II secolo d. C., in una delle sue incandescenti Satire, Giovenale si lamenta della vile immagine che il grandioso popolo di Roma restituisce di sé: una moltitudine di parassiti che si limita a obbedire ai capricci dell’imperatore, e che “duas tantum res anxius optat: panem et circenses” (“spasima solo per due cose: pane e giochi”). Con questo icastico adagio, Giovenale denuncia i due strumenti che gli imperatori utilizzano per tenersi amico il popolo: gli spettacoli (le lotte dei gladiatori, le corse dei carri) e il grano, che distribuiscono gratuitamente. Come racconta Seneca, Roma si ritrova con poche riserve di grano alla morte di Caligola (nel 41 a. C.) tanto che il suo successore, Claudio, viene circondato e attaccato al Foro dalla folla affamata. È così che, per garantire la pace civile con la Lex Clodia frumentaria (58 a. C.), le autorità romane avviano un sistema di ripartizione del grano alla plebe, cioè uomini liberi senza un lavoro fisso, ma anche cittadini dal reddito modesto.
Oggi questa storia – in realtà sempre attuale – rivive grazie a un’importante scoperta archeologica. Durante i lavori di ristrutturazione di Palazzo Lares Permarini, in via delle Botteghe Oscure, si è rinvenuta la Porticus Minucia Frumentaria. Eretta da Marco Minucio Rufo nel 106 a. C., il sito era un quadriportico con all’interno i quattro templi dell’aerea sacra di Largo Argentina che cingeva Campo Marzio, dove appunto avvenivano le frumentationes (le distribuzioni gratuite di grano).
La struttura rinvenuta grazie al lavoro della Soprintendenza di Roma, due file di grandi blocchi in peperino, mostra con precisione il limite orientale del quadriportico. Di grande interesse, però, sono le decorazioni in alzato, mai rinvenute fino a ora. Le ipotesi ricostruttive in voga fino a oggi presentavano le facciate dell’edificio in mattoni, mentre gli attuali ritrovamenti mostrano la tecnica decorativa delle pareti: nella parte inferiore, grandi lastre di marmo bianco, e al di sopra frammenti marmorei più piccoli di riutilizzo scandiscono linee orizzontali.