Israele e Hamas, nel conflitto di Gaza si allarga il nuovo scontro di civiltà
Ripubblicando Verso la quarta guerra mondiale, il libro di Pascal Boniface del 2008, la casa editrice Mimesis compie un’operazione di verità. L’attualità di un libro scritto circa 15 anni fa dimostrerebbe quanto le dinamiche delle guerre in corso, in particolare il conflitto israelo-palestinese, su cui l’autore si sofferma, fossero ben evidenti da tempo e le cause individuabili.
La nuova edizione vede due capitoli introduttivi scritti in seguito al 7 ottobre. Il primo si sofferma proprio sul conflitto in corso a Gaza mentre il secondo, “L’occidente contro il resto” traduce in termini forse forzati il più celebre claim “the west against the rest” che è stato poi fissato in un celebre libro dello storico ed economista statunitense Niall Ferguson.
Siamo nel campo dello “scontro di civiltà” delineato da Samuel Huntington come lettura chiave delle fratture globali dopo la fine della grande frattura ideologica del dopoguerra, finita nel 1989 con il crollo del muro di Berlino e poi con il dissolvimento dell’urss. Ma quella faglia è rimasta e, scrive Boniface, “la guerra in
Ucraina non è stata un innesco, ma un amplificatore e un acceleratore”. Lo scontro si staglia sempre più definito tra un occidente che “è unito e coeso” e un “rest” che è diversificato e che l’autore invita a non racchiudere in un generico fronte degli autoritarismi contro le democrazie occidentali: “Vuoi per pigrizia intellettuale, per deriva ideologica o per convenienza intellettuale, li qualifichiamo tutti come dittature. Le cose non stanno così”.
Poi c’è il conflitto israelo-palestinese che occupa gran parte del libro e che si configura come uno scontro che tende costantemente ad allargarsi, nonostante i reiterati piani di pace. È questo conflitto a incorporare il moderno “scontro di civiltà” e sarà questo a inghiottire il mondo intero se non ci sarà un ripensamento globale. Che al momento ancora non si vede.