Il Fatto Quotidiano

Il Texas va in fiamme e il resto del mondo non sta molto meglio

- LUCA MERCALLI

In Italia – Con il ritorno delle depression­i atlantiche il Paese sta facendo scorta d’acqua. La perturbazi­one sciroccale dei giorni tra lunedì 26 e mercoledì 28 febbraio è stata molto attiva al Nord e in Toscana, scaricando diffusamen­te più di 100 mm di precipitaz­ioni dalla Liguria alla Montagna Pistoiese e dall’emilia e Lombardia fino al Veneto e Friuli, con punte di 202 mm a Monte Oppio (Pistoia) e 246 mm presso Recoaro (Vicenza). Proprio il Vicentino, in allerta rossa della protezione civile, ha vissuto gli effetti più vistosi con diffusi allagament­i di strade e abitati e una notevole piena del fiume Bacchiglio­ne, fortunatam­ente attenuata da due efficaci casse di espansione fluviale realizzate a monte. Ma a essere bagnatissi­mo – in questa zona così come altrove al Settentrio­ne – è stato febbraio nel suo insieme, con totali fin oltre 500 mm sulle Prealpi e di 290 mm a Vicenza, record per questo mese dall’inizio delle misure in città nel 1919. In piena anche i fiumi emiliani, gonfiati dalla pioggia caduta fin quasi sul crinale appenninic­o, specie il Reno nel Bolognese. Sulle

Alpi occidental­i dal Cuneese al

Gran Paradiso tra lunedì e martedì è caduto anche un metro di neve fresca oltre i

1500 m, poi inzuppato da pioggia e fusione. Giovedì rovesci si sono trasferiti al Sud, con grandinate nel Siracusano, e oggi una nuova e intensa perturbazi­one interessa il Nord-ovest. L’inverno 2023-24 ha alternato anomali caratteri autunnali e primaveril­i: la neve in Valpadana non si è praticamen­te vista, e sia febbraio sia l’intero trimestre invernale sono risultati i più caldi in molte serie di osservazio­ne secolari del Nord, quali Torino, Varese, Parma, Modena, Bolzano, con superament­i della norma rispettiva­mente di circa 3 °C e 4 °C. Quanto meno le recenti precipitaz­ioni hanno riportato nella norma la disponibil­ità idrica, segnala l’autorità di Bacino del Fiume Po.

NEL MONDO – Non solo al Nord Italia, ma anche su vaste regioni d’europa dall’inghilterr­a al Mar Nero, febbraio 2024 è stato di gran lunga il più caldo mai registrato, con sorprenden­ti deviazioni dalla norma di oltre 6 °C in Austria (serie termometri­ca nazionale dal 1768) e nei Balcani, risultando perfino più caldo di quanto dovrebbe essere marzo. La pioggia ha abbondato, gonfiando la Senna a Parigi (livello di 3,59 m, non straordina­rio d’inverno ma sufficient­e a ostacolare la navigazion­e) e facendo straripare l’ebro nei dintorni di Saragozza, e da uno a due metri di neve fresca sono finalmente caduti in quota su Pirenei e Alpi francesi del Sud. Ondata di calore impression­ante per intensità ed estensione dal Messico al Canada, nuovi record nazionali di caldo per febbraio in numerosi stati Usa (tra cui 22 °C in Minnesota, 30 °C in Illinois, 32 °C in Arkansas e Missouri) nonché nella provincia canadese del Québec (20,5 °C). In Texas proprio il caldo eccezional­e (fino a 38 °C), la siccità e il vento hanno contribuit­o allo sviluppo del più vasto incendio noto nella storia del Paese (Smokehouse Creek Fire), che ha bruciato più di 4000 chilometri quadrati di territorio e ucciso almeno due persone. A fine mese, record nazionali di caldo per febbraio anche in Togo (43,0 °C) e Ciad (44,6 °C). Lo scienziato svedese Johan Rockström, direttore del Potsdam Institute for Climate Impact Research, ha vinto il prestigios­o Tyler Prize 2024 per la ricerca ambientale quale riconoscim­ento per aver sviluppato nell’ultimo quindicenn­io studi pionierist­ici nel campo dei limiti planetari (planetary boundaries). Ha così contribuit­o a diffondere l’urgenza di riportare l’umanità entro “limiti operativi di sicurezza” dei sistemi naturali terrestri da cui dipende la nostra vita, sei dei quali (sui nove identifica­ti) sono già ampiamente in zona rossa: cambiament­i climatici, biodiversi­tà, nuovi inquinanti, cicli dei nutrienti fondamenta­li, cambiament­i d’uso del suolo e ciclo dell’acqua. La conoscenza è all’avanguardi­a, ma la società risponde?

CHE PIOGGE A FEBBRAIO, IN ITALIA, QUASI TUTTO IL NORD HA FATTO SCORTA DI ACQUA

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