Spiava per la Cia i segreti di Madrid con Mosca: preso l’agente infiltrato
Èuna spy story clamorosa, di che quelle che rischiano di compromettere seriamente, e a lungo, i rapporti fra gli Usa e i Paesi ‘alleati”, specie su un dossier caldo come quello russo. Un alto funzionario del Centro Nacional de Inteligencia (Cni), il cuore dei servizi spagnoli, è stato arrestato per “presunti legami con la Cia statunitense”. Ufficialmente l’agente, un veterano analista militare con una vasta esperienza nei servizi segreti, era a capo dell’area Russia dell’intelligence spagnola: un incarico sempre determinante e ancora più cruciale dopo l’invasione russa dell’ucraina. Secondo le accuse riportate da El Paìs, però, passava le informazioni di cui veniva in possesso alla Cia, che voleva “acquisire una visione più approfondita delle attività degli 007 spagnoli e dei suoi legami con Mosca”.
Il reclutamento sarebbe stato lungo e graduale: approcciato anni fa, durante un periodo di aspettativa trascorso lavorando per una multinazionale negli Usa, l’agente si sarebbe dimostrato “vulnerabile ai tentativi di reclutamento”. Corruzione? Persuasione ideologica? Ambizione professionale? L’inchiesta in corso deve accertare le motivazioni del “tradimento” e i reati commessi. Ma sono inevitabili le ripercussioni sia per la violazione della sicurezza del Cni che per gli equilibri fra gli alleati. Madrid ha reagito al doppio gioco di Washington con l’espulsione di tre agenti della Cia attivi in Spagna. Entrambi i governi cercano di minimizzare l’impatto sulle relazioni bilaterali, ma resta da vedere quale sarà il futuro della cooperazione con gli Usa in una fase già delicata. Soprattutto dopo le morti in territorio spagnolo: quella del disertore russo Maxim Kuzmínov il mese scorso, e quella del magnate russo Sergéi Protosenya e famiglia ad aprile 2022.