Il Fatto Quotidiano

SOTTO IL SEGNO DI PROUST Il Toro Marx, il Leone Jung

Esce l’“astrologia per intellettu­ali”

- » Camilla Tagliabue D’annunzio Schopenhau­er docent.

LVergine fredda come i delitti della Christie, Capricorno “un Cristo” e Ariete pistola Marco Pesatori

a passione di Verlaine, il misticismo di Hesse, l’idealismo di Rimbaud, il furore di Gadda e altri talenti irresistib­ili: più che un saggio sullo zodiaco, Astrologia per intellettu­ali è un manuale di autostima, laddove riconoscer­si in questo o quel genio nato sotto il nostro stesso segno. Non dei Pesci, ma di Proust. Firmato dal più colto degli stregoni, Marco Pesatori, il libro esce oggi con Mimesis, in una nuova edizione rispetto a quella di Neri Pozza di sedici anni fa. Il catalogo è questo.

ARIETE. Entra in scena come un (colpo di) pistola: è testardo, tipo Van Gogh che dà craniate al muro, e gran testa come Cartesio. Cogito ergo sum diventa Coito ergo sum per l’amante Marguerite Duras, Lacan in fregola psicoanali­tica e il focoso Baudelaire al bordello.

TORO. Quadrato, corpulento e sensuale, gli piace il Capitale e un po’ di legge morale. Marx e Kant fan compagnia a Freud sul lettino e al machiavell­ico Machiavell­i. “Paziente e cauto”, il segno ama il potere e l’avere; soldi, cibo e terra-terra; eppure eccelle nel canto, dal jazz di Charles Mingus al verso di Shakespear­e.

GEMELLI. Sgusciante, guizzante, leggero come un adolescent­e, è il “più acuto e sottile”: mangia la foglia e le foglie d’erba à la Walt Whitman ,è un “fanciullin­o” come Bob Dylan, vanitoso e sexy come Marilyn Monroe e Dante, più che bello, un tipo serpentino. Dimostrano – e dichiarano ’’ – sempre meno anni di quelli che hanno. faccia m a ndare dalla mamma a prendere un ec ci ta nt e: dormiglion­e e lunatico, somiglia a Proust. “L’uomo del segno non si sente mai abbastanza uomo”, riecco Proust. Ipersensib­ile ai limiti della paturnia gratuita, della manipolazi­one amorosa, dell’onanismo: ariecco Proust. Oppure si perde in un bicchier d’acqua come Kafka o piagnucola come Leopardi. La donna ha più testostero­ne: Oriana Fallaci.

CANCRO. Si

LEONE. Egocentric­o pavone, si atteggia a Warhol e Duchamp – “Sono sempre gli altri che muoiono” – o al saputello Jung. Coraggioso, baldanzoso e solare, è un “animale da palcosceni­co”, vedi Mick Jagger e Madonna, ma anche eccessivo e narcisista come Dino Campana e Sibilla Aleramo.

VERGINE. Filosofa e spaccaball­e, copre lo spettro dell’autismo da Hegel ad Adorno; è complicata e labirintic­a come Borges – “Leggere e capire”, ovvio che resti vergine –, perfezioni­sta come Goethe, “fredda e rigorosa” per compiere il delitto perfetto come Agatha Christie, o nevrotica al punto giusto per partorire un mostro, come Mary Shelley.

BILANCIA. Creativa, ilare e leggera tipo Italo Calvino e Oscar Wilde, persegue la bellezza e la giustizia di Gandhi, benché non sappia “lasciarsi andare al desiderio e all’irruenza”. Diplomatic­a, elegante e social, sembra Eugenio Montale al premio Nobel e Immagina l’amore universale di Lennon. Poi, certo, c’è Nietzsche a rompere lo specchio della vanità di questo segno iper-femminile.

SCORPIONE. Fedele all’infernale Plutone, è guidato da inconscio, occulto e genitali: è l’uomo “malato e cattivo” di Dostoevski­j, il Dracula di Bram Stoker o il per nulla Candido Voltaire. Vanta un fascino luciferino – tipo Goebbels e Riina –, una vena di misticismo alla Sant’agostino – prima i festini, poi la preghiera –, la follia di Erasmo e l’anima dolente di Sylvia Plath ed Ezra Pound incazzato con Casa Pound.

SAGITTARIO. Un cavallo con le frecce, chiaro e luminoso guerriero dalla mente cristallin­a: tal Spinoza. Un rivoluzion­ario come Tina Turner, Zappa, Hendrix e Tom Waits nella musica, o Flaubert in letteratur­a. Pioniere e avventuros­o, tipo Swift e Conrad oltre la linea d’ombra, mentre la donna è amazzone à la Jane Austen: più orgoglio che pregiudizi­o.

CAPRICORNO. Èun cristo, tradotto dal lombardo: “Un testone, casinista, rigido. Fa sempre ciò che vuole”, prende iniziative come manganelli, tipo frustare la gente in sinagoga. Non obbedisce alle regole perché ne ha già troppe, di sue: è serio ai limiti dell’intransige­nza. Newton, per dire, è nato lo stesso giorno di Gesù. Disincanta­to e cinico, da Deleuze a Debord, può tramutarsi in moralista, tipo i monaci buddisti, ma anche darsi all’arte con dedizione e calcolata follia, vedi David Bowie e Patti Smith.

ACQUARIO. Tra “movimento e comunicazi­one”, gioco e paradosso, vive nel Paese delle meraviglie insieme a Lewis Carroll o nel Dedalus in compagnia di Joyce. All’avanguardi­a, visionario, sperimenta­le, dadaista, siede accanto a Burroughs e, sessualmen­te, vicino alla fluida Virginia-orlando Woolf, eccentrica e contraddit­toria, mondana e sola. Ma c’è anche il temperamen­to allegretto di Mozart e Totò.

PESCI. Sentimenta­li e svenevoli – Liala e Pasolini –sembrerebb­ero i più saggi dello zodiaco, nonché magici e sensibili, pur dissimulan­do con ironia in stile Flaiano e Houellebec­q. “Fragili, ingenui, candidi”, fantasmago­rici, inclini al vittimismo e al sacrificio, spesso melanconic­i e sospiranti, non disdegnano la cattiveria e il sarcasmo, e

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FOTO AGF Zodiaco, arte La volta celeste in Palazzo Farnese a Caprarola (Vt), XVII secolo

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