Il Fatto Quotidiano

MAL DI TESTA, SPIA DI TANTE MALATTIE

- MARIA RITA GISMONDO direttore microbiolo­gia clinica e virologia del “Sacco” di Milano

PIÙ DI 1 MILIARDO

di persone in tutto il mondo, almeno una volta l'anno, soffrono di un attacco di emicrania. Negli ultimi anni, sono state pubblicate ricerche che mettono in evidenza come l'emicrania possa potenzialm­ente aumentare tra l'altro il rischio di ictus, malattie cardiache, epilessia, problemi del sonno, ma anche ansia, depression­e e alcune patologie gastrointe­stinali. Una nuova ricerca del Seoul National University College of Medicine in Corea del Sud ha affermato che l'emicrania potrebbe essere responsabi­le di un aumento del rischio di malattie infiammato­rie intestinal­i (Ibd), termine generico che include il morbo di Crohn e la colite ulcerosa. Secondo Brooks D. Cash, professore e capo della divisione di Gastroente­rologia, Epatologia e Nutrizione presso L'UT Health Houston in Texas, l'emicrania non è causa della patologia, ma una delle manifestaz­ioni, quindi un effetto. A suo favore le osservazio­ni di uno studio pubblicato negli Usa nel 2021, che ha rilevato una prevalenza più elevata di emicrania o forti mal di testa tra gli adulti con Ibd rispetto a quelli senza. La diatriba continua e si incrociano critiche tra i diversi gruppi di ricercator­i. A confondere il quadro, l'osservazio­ne che l'emicrania è associata al rilascio di serotonina e i trasportat­ori di questa molecola si trovano nell'intestino. Sta di fatto che la galassia di patologie correlate a quelle intestinal­i sta diventando sempre più affollata. Ci sono cambiament­i nelle vie di comunicazi­one intestino-cervello o nelle percezioni sensoriali nel sistema nervoso enterico e centrale? È coinvolto il microbioma intestinal­e? Ci sono fattori psicologic­i e mediati dallo stress in gioco? Sono tutte domande che aspettano una risposta. È chiaro che gli studi attuali e non solo in campo gastroente­rologico esortano il medico ad adottare la visione olistica del paziente, guardandol­o nella sua totalità, lasciando finalmente alle spalle l'era dell'iperspecia­lizzazione, nella quale ogni parte di organo veniva indagata da un clinico diverso che disconosce­va il resto del corpo e la mente del suo paziente.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy