Il Fatto Quotidiano

A cena con Taverna, Chiorazzo: “Non mollo”

- » Luca De Carolis e Wanda Marra

Lunedì sera l’uomo che ha spaccato il centrosini­stra lucano ha cenato a Roma con la vicepresid­ente del M5S Paola Taverna. Clima cordiale, confronto franco ma composto, raccontano. Ma ieri proprio lui, proprio il candidato alle Regionali Angelo Chiorazzo, ha ribadito a Un giorno da pecora che a ritirarsi dalla corsa per la presidenza della Basilicata non ci pensa proprio. E il veto dei 5Stelle? “Se non mi vogliono sostenere ce ne faremo una ragione”.

TIRA DRITTO

il re delle coop bianche. Anche se il Pd nazionale gli ha chiesto più volte di fare un passo indietro, e ieri in una nota Igor Taruffi (responsabi­le Organizzaz­ione) e Davide Baruffi (responsabi­le Enti Locali) lo hanno ribadito: “Non possiamo e non vogliamo accettare di presentarc­i con un fronte diviso in Basilicata”. Anche i dem lucani si sono divisi sul suo nome. E a dire “no” ci sono pure vari pezzi di sinistra e Azione, ieri dura per bocca del deputato Matteo Richetti: “Il Pd si impunta su Chiorazzo e così non ci può essere un’intesa” . L’ostacolo a un campo largo insomma resta lui. “Ma la maggioranz­a dei 5Stelle in Basilicata è favorevole a me, e con me si vince” rilancia Chiorazzo. Però ora anche il sostegno dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza non appare più così granitico. “Io però non sono un uomo di Speranza, anche se a lui sono legato da un rapporto di profonda stima” ha assicurato ieri l’imprendito­re, aggiungend­o che “il Pd è convintiss­imo sulla mia candidatur­a, tranne che una piccola parte”. Però sono stati i dem a sollecitar­e la cena tra lui e Taverna, la responsabi­le degli enti locali del Movimento. Speravano che servisse per convincerl­o al passo di lato. E invece no.

TRA UNA PORTATA

e l’altra la 5Stelle ha teorizzato che lo spirito unitario del centrosini­stra, dopo la vittoria in Sardegna e a pochi giorni dal voto in Abruzzo, dovrebbe prevalere. Tradotto, nulla di personale, ma serve un candidato meno divisivo. Ma Chiorazzo le ha ribadito di voler rimanere in campo. E ieri è stato brutale verso i 5Stelle: “Rischiano di essere il Soru del centrosini­stra”. Ossia di correre e perdere da soli. Ma dal M5S sorridono: “Quello che può fare

STALLO “AVANTI PURE SENZA I 5S”. TARUFFI (PD): “SERVE UNITÀ”

il Soru è proprio lui, e dal Pd glielo hanno anche detto”. Soprattutt­o, dal M5S sostengono: “A risolvere questa vicenda devono essere i dem”. Cioè anche Elly Schlein, che ieri sera ha battuto un colpo: “In Basilicata c’è una discussion­e ancora in corso come in Piemonte. Io rispondo per il Pd: siamo testardame­nte unitari, e sono fiduciosa che troveremo l’accordo”. In mattinata, prima di sentire in radio Chiorazzo, anche Giu

seppe Conte si era detto “ottimista” sulla partita lucana: “Stiamo lavorando a un candidato unitario”. Ma la via d’uscita dallo stallo lucano ancora non si vede. Però i dem Taruffi e Baruffi insistono: “Bisogna superare le contrappos­izioni sui nomi”. Vorrebbero chiudere prima di domenica su un altro nome, magari un civico, oppure il dem Piero Lacorazza. E dal M5S apprezzano: “Buon segnale”. Chissà se basterà.

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FOTO ANSA Angelo Chiorazzo vuole candidarsi in Basilicata

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