A cena con Taverna, Chiorazzo: “Non mollo”
Lunedì sera l’uomo che ha spaccato il centrosinistra lucano ha cenato a Roma con la vicepresidente del M5S Paola Taverna. Clima cordiale, confronto franco ma composto, raccontano. Ma ieri proprio lui, proprio il candidato alle Regionali Angelo Chiorazzo, ha ribadito a Un giorno da pecora che a ritirarsi dalla corsa per la presidenza della Basilicata non ci pensa proprio. E il veto dei 5Stelle? “Se non mi vogliono sostenere ce ne faremo una ragione”.
TIRA DRITTO
il re delle coop bianche. Anche se il Pd nazionale gli ha chiesto più volte di fare un passo indietro, e ieri in una nota Igor Taruffi (responsabile Organizzazione) e Davide Baruffi (responsabile Enti Locali) lo hanno ribadito: “Non possiamo e non vogliamo accettare di presentarci con un fronte diviso in Basilicata”. Anche i dem lucani si sono divisi sul suo nome. E a dire “no” ci sono pure vari pezzi di sinistra e Azione, ieri dura per bocca del deputato Matteo Richetti: “Il Pd si impunta su Chiorazzo e così non ci può essere un’intesa” . L’ostacolo a un campo largo insomma resta lui. “Ma la maggioranza dei 5Stelle in Basilicata è favorevole a me, e con me si vince” rilancia Chiorazzo. Però ora anche il sostegno dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza non appare più così granitico. “Io però non sono un uomo di Speranza, anche se a lui sono legato da un rapporto di profonda stima” ha assicurato ieri l’imprenditore, aggiungendo che “il Pd è convintissimo sulla mia candidatura, tranne che una piccola parte”. Però sono stati i dem a sollecitare la cena tra lui e Taverna, la responsabile degli enti locali del Movimento. Speravano che servisse per convincerlo al passo di lato. E invece no.
TRA UNA PORTATA
e l’altra la 5Stelle ha teorizzato che lo spirito unitario del centrosinistra, dopo la vittoria in Sardegna e a pochi giorni dal voto in Abruzzo, dovrebbe prevalere. Tradotto, nulla di personale, ma serve un candidato meno divisivo. Ma Chiorazzo le ha ribadito di voler rimanere in campo. E ieri è stato brutale verso i 5Stelle: “Rischiano di essere il Soru del centrosinistra”. Ossia di correre e perdere da soli. Ma dal M5S sorridono: “Quello che può fare
STALLO “AVANTI PURE SENZA I 5S”. TARUFFI (PD): “SERVE UNITÀ”
il Soru è proprio lui, e dal Pd glielo hanno anche detto”. Soprattutto, dal M5S sostengono: “A risolvere questa vicenda devono essere i dem”. Cioè anche Elly Schlein, che ieri sera ha battuto un colpo: “In Basilicata c’è una discussione ancora in corso come in Piemonte. Io rispondo per il Pd: siamo testardamente unitari, e sono fiduciosa che troveremo l’accordo”. In mattinata, prima di sentire in radio Chiorazzo, anche Giu
seppe Conte si era detto “ottimista” sulla partita lucana: “Stiamo lavorando a un candidato unitario”. Ma la via d’uscita dallo stallo lucano ancora non si vede. Però i dem Taruffi e Baruffi insistono: “Bisogna superare le contrapposizioni sui nomi”. Vorrebbero chiudere prima di domenica su un altro nome, magari un civico, oppure il dem Piero Lacorazza. E dal M5S apprezzano: “Buon segnale”. Chissà se basterà.