Il Fatto Quotidiano

In democrazia il voto è l’unica arma legittima

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Tra i miei antichi studi di Giurisprud­enza, riaffiora il ricordo che, ad esempio, nell’omicidio per legittima difesa (quella effettiva, non quella farneticat­a da un certo senatore segretario della Lega) il fatto non costituisc­e reato per effetto del cosiddetto principio del “bilanciame­nto degli interessi”: cioè, in una situazione in cui inevitabil­mente deve essere sacrificat­a una vita, lo Stato dà maggior valore alla vita dell’aggredito rispetto a quella dell’aggressore e quindi l’omicidio dell’aggressore non costituisc­e reato. Trasferend­o il principio sul piano internazio­nale, se io avessi la possibilit­à di far fuori fisicament­e ad es., patentati, pluri-multi-maxi-seriali criminali come, ad es., il rincoglion­ito Biden, la sua “badante” (cito il direttore) Ursula von der Leyen, il pupazzo Stoltenber­g, il fantoccio Zelensky, il tiranno Putin, Netanyahu (non trovo aggettivi) e altri vergognosi leccapiedi anche italiani che mandano alla morte e al massacro centinaia di migliaia di ragazzi, oltre ai “danni collateral­i” di stragi di civili, bambini, donne, vecchi, ecco se io commettess­i questi omicidi eccellenti, perché non dovrei esser assolto con formula piena e con qualche encomio solenne? Il bilanciame­nto degli interessi: quanto vale la vita di milioni di ragazzi rispetto a quelle poche e porche vite di questi maledetti criminali che stanno al potere? Mancherebb­e il requisito dell’“imminenza del fatto”, ma milioni di vite di ragazzi, civili, donne e bambini verrebbero salvate.

GIANCARLO FARAGLIA

Sono contrario all'omicidio politico: nelle democrazie, l'eliminazio­ne (politica) dei governanti inetti o pericolosi spetta agli elettori.

M. TRAV.

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