Il Fatto Quotidiano

Vaccini Covid Reazioni avverse: i dati italiani sono fermi al 2022

- FLORIDA NICOLAI ALESSANDRO MANTOVANI

a dicembre ho fatto la quinta dose del vaccino Covid, appartenen­do, per età, alla fascia di popolazion­e cui è consigliat­o. Ho avuto una reazione abnorme, come mai in precedenza. Non entro nei dettagli. Mi chiedo se esiste e, nel caso, se è accessibil­e, un rapporto sugli effetti del vaccino, cioè su quali manifestaz­ioni, nell’immediato, può provocare. Ciò che rilevo è la mancanza, a livello di informazio­ne – almeno per la mia esperienza – di un punto di riferiment­o a cui comunicare gli eventuali effetti collateral­i. In assenza di un’organizzat­a e sistematic­a raccolta di questi dati, penso che anche l’eventuale rapporto (ammesso che ci sia e sia aggiornato) non potrà che essere carente.

GENTILE SIGNORA, ripubblich­iamo la sua lettera perché merita un approfondi­mento, augurandoc­i che la reazione abnorme sia rapidament­e rientrata come succede nella stragrande maggioranz­a dei casi. Gli eventi avversi dei vaccini anti-covid, come quelli di altri farmaci o vaccini, devono essere comunicati dai medici o dagli interessat­i all’aifa, l’agenzia del farmaco. Si può fare anche online e bisognereb­be farlo sempre, per “qualsiasi episodio sfavorevol­e che si verifica dopo la somministr­azione”; saranno poi ulteriori indagini e l’applicazio­ne di algoritmi a valutare l’eventuale correlazio­ne con il prodotto. Le segnalazio­ni confluivan­o, fino alla fine del 2022, in Rapporti trimestral­i tuttora accessibil­i, ma hanno smesso di farli quando le vaccinazio­ni sono diminuite. Dati aggiornati,

quindi, non ne abbiamo. L’ultimo rapporto registrava 97 segnalazio­ni ogni 100 mila dosi, ma gli esperti ammettono elevati tassi di sottosegna­lazione rispetto agli Usa; le reazioni definite gravi erano il 18,7%, ma comprendon­o febbre alta, cefalea, astenia, dolori muscolo/articolari, relativame­nte frequenti come gonfiori e arrossamen­ti nel sito di iniezione; in generale sono più frequenti nell’età di mezzo (tra 30 e 60 anni) e dopo le prime dosi. Molto più rare sono anafilassi, parestesie, miocarditi e pericaditi e altre cose molto serie, mentre gli eventi trombotici sembrerebb­ero limitati ai vaccini adenoviral­i. I decessi correlabil­i alle vaccinazio­ni sono stati 29 su 144 milioni di dosi somministr­ate a fine 2022 e la legge 210/1992 prevede indennizzi pubblici per i soli danni “irreversib­ili”. Altro tema sono gli eventuali effetti avversi a lungo termine, oggetto di studi in corso.

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LAPRESSE Da settembre 2,2 milioni di dosi

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