Padova, “validi gli atti di nascita dei bambini con due madri”
Il Tribunale di Padova non annullerà gli atti di nascita di 37 bimbi e bimbe nati da famiglie omogenitoriali (due mamme), registrati dal Comune dal 2017. La procura li aveva impugnati a giugno, chiedendone l’annullamento. Ma già a novembre la stessa procura, che aveva cambiato guida, aveva ritenuto che la Consulta avrebbe dovuto esaminare la questione. Il Tribunale ha potuto sollevare la questione di legittimità e, dando ragione a Comune e famiglie, ha dichiarato inammissibili i ricorsi con cui la Procura aveva chiesto di impugnare gli atti di nascita, riconoscendo la validità delle iscrizioni effettuate dal sindaco Sergio Giordani. Che, dopo l’azione dei pm, aveva continuato le registrazioni.
“Ho sempre ritenuto di agire secondo coscienza e secondo i principi della Costituzione – ha commentato –. Sono padre e nonno oltre che sindaco e per me era impossibile immaginare che ci fossero bambini di serie A e bambini di serie B. Nessuno scontro con la Procura, che ringrazio. Ora spero che il Parlamento prenda atto con urgenza che esiste un grave vuoto normativo e legiferi per tutelare queste famiglie”. Il giudice ravvisa in particolare “un interesse fondamentale e prevalente del figlio [...] in quanto figlio di quei genitori che se ne sono presi cura morale e materiale (anche se non legati da vincoli biologici)”. La sentenza è stata accolta con sollievo e favore non solo dalla giunta comunale ma anche dal corpo cittadino, che più volte in questi mesi aveva manifestato a favore delle famiglie coinvolte. “Hanno vinto coraggio e buon senso, contro un accanimento ideologico. Ha vinto la rete di avvocati che ha presentato una difesa inattaccabile contro un Parlamento dormiente”, ha detto una delle mamme coinvolte. La sentenza è in netta controtendenza rispetto a quella arrivata solo un mese fa da parte della Corte d’appello di Milano, che ha annullato gli atti di nascita di tre bambini milanesi, privandoli formalmente del loro genitore non biologico.