Sanità, Solinas senza pudore: scongela le nomine, zio incluso
Dopo aver bloccato per 10 mesi la scelta dei nove direttori del più grande ospedale dell’isola, il presidente sconfitto fa la delibera
Come i soldati tedeschi in ritirata nel 1944, la maggioranza politica di Christian Solinas sconfitta alle elezioni del 25 febbraio dal Campo largo di Alessandra Todde non vuole lasciare nulla che abbia un valore sul campo. Prima le 205 delibere di giunta di cui 60 last minute, a due giorni dal voto, che hanno canalizzato finanziamenti per milioni di euro e incarichi strapagati. Adesso le nomine imminenti dei nove direttori di dipartimento nell’azienda Arnas-brotzu di Cagliari, il più grande ospedale della Sardegna, che erano congelate da quasi un anno senza ragioni rintracciabili. Quello che sta accadendo, in una sanità che nell’isola è scivolata a livelli allarmanti proprio con la giunta Solinas, balla sui confini dell’incredibile: ad avviare la procedura di voto e a indicare i nomi dei medici tra i quali scegliere i prossimi direttori sono i capi dipartimento eletti il 5 giugno 2023 e mai entrati nel ruolo perché il direttore sanitario Raimondo Pinna si è sistematicamente rifiutato di firmare gli atti di nomina.
È DIFFICILE
spiegarlo ed è ancora più difficile crederlo, ma i dipartimenti dell’azienda ospedaliera sono rimasti per quasi dieci mesi privi di una guida medica di vertice, con le conseguenze facili da immaginare, senza che nessuno sia riuscito a sbloccare una situazione inspiegabile e nell’indifferenza interessata della politica. C’è stato un tentativo disperato della direttrice generale dell’azienda, Agnese Foddis: direttori nominati senza elezioni per sei mesi, un tentativo di tappare il buco e arginare il caos con tanti saluti all’atto aziendale che stabilisce le regole. Ma il 29 febbraio, quattro giorni dopo le elezioni perse dal centrodestra, ecco che compare d’incanto la sospiratissima quanto ormai ingiallita delibera di proclamazione degli eletti, quelli di giugno 2023, scongelati in tutta fretta, appena in tempo perché ciascuno di loro convochi la riunione del comitato di dipartimento. E cosa dovrà fare questo comitato? Dovrà individuare una terna di nomi da cui il direttore generale sceglierà, a suo insindacabile giudizio, il nuovo capo del dipartimento.
Una procedura da ripetere in ogni dipartimento, fino a coprirli tutti. Solo che mentre i dirigenti rimasti imbalsamati potevano contare su un contratto breve, rimasto lettera morta, i prossimi resteranno in carica cinque anni, la durata della legislatura regionale. Se è vero, come si racconta negli ambienti dell’azienda ospedaliera, che le nomine andranno
REAZIONI TODDE: “SONO INDIGNATA, QUANTO ACCADUTO È GRAVISSIMO”
a medici da considerarsi vicini al presidente uscente, Solinas potrà tenere sotto controllo l’ospedale più importante della Sardegna, autentico crocevia del potere nella sanità, tagliando fuori l’amministrazione entrante. Il presidente sardista un riferimento l’avrà di sicuro: lo zio urologo Andrea Solinas, uno dei resuscitati, che ha già scritto ai colleghi del comitato di dipartimento per discutere sulla terna di candidati: la convocazione del personale è per domani alle 14, una fretta infernale.
Chissà se il prescelto fra i tre sarà proprio lui, medico stimato dai colleghi e sicuramente non lontano dal presidente della Regione. Per adesso tutto lascia pensare che abbia eseguito gli ordini arrivati dall’alto: il cerchio magico di Solinas era convinto di avere tempo per affrontare la questione e sistemare gli uomini giusti al posto giusto, in attesa di tempi elettorali migliori. La bastonata elettorale ha costretto i notabili della sanità cagliaritana a sollecitare i referenti politici a formare la squadra prima che Villa Devoto cambi inquilino. Ce la faranno?
LA PRESIDENTE
entrante Alessandra Todde è stata informata e non ha nascosto la propria indignazione, come già aveva fatto dopo la grandinata di delibere firmate da Solinas e dal suo vice Giuseppe Fasolino a febbraio: “Sono giorni che denunciamo comportamenti inadeguati da parte delle giunta uscente – ha detto l’esponente del M5S – che anziché attenersi agli atti di ordinaria amministrazione, continua a fare nomine di ogni tipo. Tutto chiaramente all’oscuro dei cittadini. È gravissimo che la giunta uscente decida di fare tutto ciò senza che nessuno possa fare nulla. Hanno avuto cinque anni per programmare e investire le risorse che avevano a disposizione, senza fare nulla, e ora si divertono a sistemare gli amici. Non appena saremo ufficialmente operativi, controlleremo tutto ciò che è stato fatto all’oscuro e sulle spalle dei sardi”.