Bertolaso insiste: “Lavoro alla tessera sanitaria a punti”
“Ritirare l’idea? Non ci penso proprio”. L’assessore al Welfare lombardo Guido Bertolaso resiste alle polemiche delle opposizioni e tira dritto: vuole capire se davvero la Regione può realizzare una “tessera sanitaria a punti”. Il meccanismo è in via di definizione, ma grossomodo dovrebbe prevedere la possibilità di accumulare punti per chiunque partecipi a iniziative di prevenzione sanitaria – screening ed esami vari – così poi da poter ottenere premi, come un bonus per le terme o l’accesso agli impianti di sci della Lombardia.
Un’iniziativa di certo originale che parte da un presupposto innegabile, ovvero la necessità di migliorare le percentuali di chi si sottopone a mammografie, pap-test, eccetera. Ciò su cui i partiti divergono sono le soluzioni a questo problema, visto che da sinistra la proposta di
Bertolaso è liquidata come “la volontà di ridurre la sanità a un supermercato”.
Di questo ha parlato ieri l’assessore, che al Pirellone ha risposto a un question time del consigliere d’opposizione Luca Paladini. L’ex numero 1 della Protezione civile difende la propria idea: “Non ci penso proprio a ritirare la proposta. La spesa sanitaria sta aumentando in tutto il Paese e ci troveremo in una situazione che non si potrà gestire, visto l’invecchiamento della popolazione. Per fare più screening ci sono due strade: l’obbligo o l’incentivo. Ma l’obbligo mal si adatta alla nostra cultura”. Ecco quindi che l’assessore prospetta “un tavolo scientifico di lavoro” con tre esperti: la professoressa della Bocconi Rosanna Tarricone, il professore di Statistica Medica Giovanni Corrai e infine Ferruccio Resta, già rettore del Politecnico. “Saranno loro – dice Bertolaso – a definire se l’idea della tessera a punti può rivelarsi uno strumento per fare leva nella prevenzione”.
IN PREMIO,
come già dichiarato in passato dall’assessore, bonus quali “skypass gratuiti” o “ingressi nei centri termali”. Con un interrogativo che alimenta le perplessità delle opposizioni, visto che a quel punto è probabile che la Regione debba ripagare i mancati introiti degli impianti di sci e delle spa stipulando convenzioni con le varie società o prevedendo un meccanismo di rimborso per ogni ingresso gratuito. “Siamo di fronte a una sorta di riffa regionale – attacca Paladini – nel quale si premiano i cittadini considerati virtuosi. In realtà va fatta un’opera di comunicazione senza precedenti. Serve ridurre le liste d’attesa, questo sarebbe il vero incentivo per fare prevenzione”. L’altro tema è infatti l’accesso alle iniziative di prevenzione, con la necessità che non sia solo una parte della popolazione (quella che legge i giornali o guarda i tg, per esempio) a poter beneficiare de facto degli eventuali premi. Ancora qualche settimana e, dopo il lavoro del tavolo tecnico, la Lombardia ne saprà di più.
BONUS TERME E SKYPASS GRATUITI PER CHI FA PREVENZIONE