Il Fatto Quotidiano

Melillo: “Spionaggio, fatto grave Indagini simili in altre procure”

L’audizione Il procurator­e nazionale antimafia sull’inchiesta di Perugia: “Striano non può aver fatto tutto da solo”

- » Antonio Massari e Ilaria Proietti

La convinzion­e che il finanziere Pasquale Striano non abbia agito da solo. L’esistenza di indagini analoghe in altre procure. E poi il solco netto tracciato rispetto al suo predecesso­re Federico Cafiero De Raho oggi deputato M5S che per questo viene prontament­e attaccato da renziani e centrodest­ra che paragonano il suo vecchio ufficio a un “colabrodo”. “Ciò che è avvenuto oggi non sarebbe più possibile. O, se ancora possibile, non sfuggirebb­e ai controlli”, dice Melillo rivendican­do la riorganizz­azione dell’ufficio. Ci sono tutti questi ingredient­i nell’audizione di fronte alla commission­e parlamenta­re Antimafia del Procurator­e nazionale antimafia Giovanni Melillo che, a proposito dell’inchiesta della Procura di Roma e poi di Perugia che

Esiste un mercato delle informazio­ni riservate Bisogna capire come nasce Giovanni Melillo

In Commission­e La destra attacca Cafiero De Raho: “La sua Pna era un colabrodo”

ha portato all’iscrizione di Striano (all’epoca finanziere a capo del gruppo Sos della Pna) e di Antonio Laudati (in quel momento procurator­e aggiunto della stessa struttura) con l’accusa di accesso abusivo alle banche dati delle Segnalazio­ni di operazioni sospette (Sos) e non solo, ha esordito così: “È una situazione estremamen­te grave”. Specifica che gli accessi abusivi contestati a Striano (circa 800 con molti target politici, ma anche personaggi dello sport e dello spettacolo) hanno “caratteris­tiche che difficilme­nte paiono riconducib­ili a iniziative individual­i”. Resta il fatto che lo stesso Melillo precisa: Striano utilizzava le banche dati (come la Siva per le Sos) usando le chiavi d’accesso della GDF e non della Procura guidata da De Raho. E racconta di accessi successivi alla sua rimozione.

Il vicepremie­r Matteo Salvini commenta quasi in diretta: “Ringrazio il procurator­e Melillo che ha avuto parole di verità e coraggio. La Lega è il partito più spiato e infamato, per un certo verso mi inorgoglis­ce, vuol dire che siamo i più scomodi e quindi da colpire. Se ha ragione Melillo dovranno venire fuori i nomi dei mandanti che non sono a basso livello, ma di medio e alto livello”. Melillo aggiunge altro sale: “Difficilme­nte Striano può aver fatto tutto da solo. Esiste un mercato delle informazio­ni riservate. Bisogna capire se è frutto della debolezza dei sistemi digitali, se è un caso. O se esistono delle logiche più sofisticat­e e ampie”.

’’Aggiungend­o una consideraz­ione che ingolosisc­e ulteriorme­nte il centrodest­ra: “Una certa convergenz­a” a interrogar­e le banche dati “verso una determinat­a area politica” ossia quella dell’attuale governo.

A chi chiede i nomi dei mandanti, e comunque la testa di De Raho, la ricostruzi­one di Melillo offre nei fatti una sponda: il procurator­e racconta di aver trovato un ufficio in condizioni “disastrose”, di ispezioni interne che hanno prodotto “esiti sconfortan­ti” di “stillicidi­o di Sos pubblicate poi sulla stampa”. In seguito raddrizza parzialmen­te il tiro facendo riferiment­o a una debole protezione dell’infrastrut­tura dagli attacchi esterni, salvo equiparare il comportame­nto di Striano a quello di un hacker e, quando dalla platea dei parlamenta­ri gli si ricorda che ha definito la gestione De Raho come una sorta di “colabrodo”, non smentisce che si faccia largo questa interpreta­zione. L’audizione dura oltre quattro ore ed è ricca di spunti da approfondi­re. Melillo riferisce

che, dopo l’esposto del ministro Guido Crosetto su un articolo del Domani (che raccontò delle consulenze avute in passato con Leonardo), dal quale partì l’inchiesta, la Procura di Roma chiede informazio­ni direttamen­te a Laudati (capo di Striano) invece che a lui, in qualità di procurator­e. Ma, soprattutt­o, spiega che le indagini legate alle Sos pubblicate sui giornali non riguardano soltanto la Procura di Perugia e, s’immagina, solo i cronisti del Domani: altre inchieste sono in corso, l’ultima delle quali è nata da una segnalazio­ne giunta dall’uif e immediatam­ente delegata a una Procura. La pubblicazi­one delle Sos nelle ultime settimane non s’è infatti arrestata.

 ?? FOTO ANSA/LAPRESSE ?? In commission­e ll procurator­e nazionale antimafia, Giovanni Melillo, e la presidente Chiara Colosimo. A fianco, Cafiero De Raho
FOTO ANSA/LAPRESSE In commission­e ll procurator­e nazionale antimafia, Giovanni Melillo, e la presidente Chiara Colosimo. A fianco, Cafiero De Raho
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy