“Premio Inge Feltrinelli”: le parole da veicolo di partecipazione civile
Libri, inchieste e podcast: tre forme di linguaggio che seguono regole diverse, e che si esprimono secondo modalità differenti, unite nel nobile intento di “raccontare il mondo e difendere i diritti”. E la parola come “veicolo di partecipazione civile”, di emancipazione, attraverso la voce di chi cerca – in una società ancora ostile o comunque restia ad affrontare il cambiamento, e sotto svariati profili – di realizzarla e di realizzarsi, nonostante tutto. Domani alle ore 19, presso la sede di Fondazione Feltrinelli (Milano), si terrà la cerimonia d’assegnazione del premio intitolato a “Inge Feltrinelli” (alla sua seconda edizione), storica editrice. Su 102 libri, 26 inchieste giornalistiche e 27 sceneggiature per podcast (proposte da giovani studenti), sono state selezionate 15 opere, 5 per ogni categoria, in competizione per i primi premi. In aggiunta, altri 5 libri per la categoria – di nuova introduzione – “Libri Kids”, dedicata ai libri per l’infanzia, in corsa per una menzione speciale. La competizione era aperta ad autrici, giornaliste e scuole di secondo grado (di ogni genere). Una giuria formata da “professionisti del settore dell’editoria, del giornalismo e dell’associazionismo internazionale”, decreterà i vincitori, che saranno invitati a salire sul palco. Nella cinquina finalista della categoria “libri di fiction e non fiction”, troviamo Le brave ragazze, di Sonia Faleiro (edito da Neri Pozza); l’autrice racconta un terribile caso di cronaca nera che ha scosso nel profondo il suo paese natale, l’india: lo stupro e l’uccisione di due bambine, Padma e Lalli. Caro stronzo, di Virginie Despentes (edito da Fandango Libri): un romanzo epistolare – la narrazione scandita a colpi di e-mail – che scandaglia il travaglio della dipendenza da alcol e droghe. Linguaggio inclusivo ed esclusione di classe di Brigitte Vassallo (Tamu), in cui viene esplorato il rapporto tra le parole (veicolo di cultura) e potere. Mal di Libia di Nancy Porsia (Bompiani): l’autrice conduce con sé il lettore in un paese – raccontato da una prospettiva curiosa e inedita – che conosciamo poco e che dovremmo conoscere di più. Infine Lo scafista di Stéphanie Coste (La nave di Teseo); il libro restituisce il quadro dell’intreccio tra la vita delle vittime – chi fugge dal proprio paese in cerca di speranza – e quella del loro carnefice. Oltre ai primi premi sono previste altre quattro menzioni speciali; “Libri Giuria Popolare” e “Libri Kids Giuria Popolare” per la categoria libri di “fiction e non fiction” e il “Premio speciale della Giuria” più la menzione speciale contro la violenza di genere per la categoria “Inchieste giornalistiche”. La cerimonia di premiazione è aperta al pubblico ed è disponibile anche in streaming sul sito del Premio.