Striano e i 33.528 file scaricati “Né per soldi, né per ricattare”
C’è un dato che emerge dall’audizione di ieri in Commissione antimafia del procuratore di Perugia, Raffaele Cantone. L’indagine su Pasquale Striano, il finanziere accusato di aver fatto centinaia di accessi abusivi ai sistemi informatici, non è conclusa. Esistono mandanti? Ha agito da solo? Sono le domande che i magistrati si stanno ponendo. Per ora prove di una manina esterna non ci sono. Inoltre quella su Striano non è l’unica indagine, ce ne sono di simili in altre Procure e non riguardano lui, ma altri soggetti. Di certo per il procuratore perugino i “numeri della vicenda” del finanziere ora indagato sono “mostruosi” e “lasciano pensare che ci sia altro”. E fornisce le cifre: “Dal 1º gennaio 2019 al 22 novembre 2022 Striano all’interno della banca dati Siva ha consultato 4.124 Sos”, ossia le segnalazioni per operazioni sospette; “Ha cercato 1.123 persone” sulla banca dati Serpico, sistema dell’agenzia delle entrate dove confluiscono le dichiarazioni dei redditi, “ma non significa aver fatto 1.123 ricerche, perché i nomi possono essere anche stati digitati più volte”. Nello Sdi (che contiene le informazioni acquisite dalle forze di polizia) invece le ricerche fatte sono state “1.947”.
CANTONE non dice che sono tutti accessi abusivi: bisognerà verificare la ragione di ogni ricerca. Inoltre “negli accessi – ha poi specificato in un altro momento – non significa che sono state trovate informazioni, molti sono stati fatti in maniera esplorativa”. C’è però un elemento per il procuratore più preoccupante: ossia l’aver “scaricato 33.528 file dalla banca dati della Dna”, la Direzione nazionale antimafia. Anche in questo caso non è detto che si sia trattato di download privi di autorizzazione. “Ci sono informative banali ma anche atti segreti”, ha spiegato Cantone. Che poi ha aggiunto: “Abbiamo analizzato i nominativi e i soggetti mediaticamente esposti.
In quel lungo elenco di nomi 165 accessi complessivi riguardavano soggetti vip e sono oggetto del capo di imputazione”. Di fronte a queste cifre, dunque, il procuratore si chiede: “Questo numero enorme di dati, di informazioni, di atti scaricati che fine ha fatto? Quante di queste informazioni possono essere utili a servizi stranieri, a soggetti che non operano sul territorio nazionale?”. Per ora prove non ce ne sono. Tanto che viene precisato: “Non ci risulta che abbia avuto rapporti con agenti segreti stranieri”, nè ci sono prove di ricatti. “Riteniamo di voler approfondire il tema di una rete di relazioni di Striano – ha spiegato poi il procuratore –. Il sospetto è forte, ma richiede la prova del mandante. Speriamo di aver qualche colpo di fortuna o collaborazione”.
C’è poi l’argomento giornalisti: in tre sono accusati di aver
IL PM DI PERUGIA “S’INDAGA ANCORA: VERIFICHE SULLA PRATICA LEGATA AI FONDI LEGA”
ricevuto documenti da Striano (finiti in articoli di giornale), e per questo sono stati indagati. “C’è un tema su cui tengo moltissimo – ha detto Cantone –. La stampa libera è fondamentale. (...) Questa è un’imputazione provvisoria. Il fatto che la stampa abbia commissionato le attività di informazione a un ufficiale di polizia giudiziaria è un’ipotesi investigativa su cui auspichiamo di essere smentiti”. E nel prosieguo fa una precisazione anche sull’allarme dossieraggio, che tanto piace alla politica: “Dossieraggio dal punto di vista tecnico non significa niente. Questa è una ricerca spasmodica di informazioni su una serie di soggetti. Se per dossieraggio si intende la creazione di un archivio, noi non lo abbiamo”.
MA ALLORA perché Striano agiva in questo modo? Di certo non per soldi. “Non abbiamo prova di finalità ulteriori, il conto corrente di Striano è stato vivisezionato, anche quello dei suoi familiari e non abbiamo trovato alcun elemento che potesse avere finalità economiche”. Finalità eversiva? chiede un deputato. Neanche su questo ci sono prove.
Che ci sia più di un aspetto ancora da capire poi Cantone lo specifica anche in un altro passaggio: “Striano quando è andato via ha presentato un diario di tutte le pratiche che aveva fatto. E abbiamo successivamente a questo lavoro acquisito altre pratiche tra cui anche una sui fondi della Lega. (...) È un’attività della quale abbiamo acquisito il dossier, ma non abbiamo ancora approfondito”. Sarà oggetto d’indagine.