Libertà Sulle querele temerarie due buone notizie da Ue e Italia
SIGNOR DIRETTORE, qualche anno fa, mi ero permessa di chiedere la sua ospitalità per una riflessione sulle querele temerarie. Oggi ci sono buone notizie (è il caso di dire!).
Da un lato, il Parlamento europeo ha finalmente approvato una direttiva sulle c.d. Slapp (acronimo internazionale con cui si designano le iniziative giudiziarie intimidatorie contro i giornalisti), votando favorevolmente sulla proposta della Commissione 2022/177. La direttiva approvata (da molti chiamata direttiva Daphne, dalla giornalista Caruana Galizia, uccisa a Malta nel 2017) riguarda i casi in cui un giornalista o una persona impegnata su questioni di rilevante interesse pubblico dica cose note e verificate e sia citato per danni in sede civile da soggetti economicamente forti. Essa stabilisce la possibilità che la persona citata in giudizio possa chiedere al giudice il rigetto anticipato della pretesa avversaria; e che chi agisce pretestuosamente in giudizio, adducendo elementi palesemente infondati, con il fine principale di zittire il cronista, sia condannato non solo alle spese ma anche al risarcimento del danno e a una penalità, che funga da deterrente. La direttiva ha purtroppo due difetti: è scritto che, in via di principio, si applica solo su questioni transfrontaliere (essa considera transfrontaliera anche una questione domestica, la quale tuttavia abbia un rilievo al livello Ue). L’altro difetto è che la direttiva parrebbe applicarsi solo alle cause civili e non “alle questioni penali”. Una seconda buona notizia è che, lo scorso 27 febbraio 2024, la Camera dei deputati ha esaminato diverse mozioni sulla libertà d’informazione
(...) il sottosegretario Ostellari ha dato parere favorevole (e, quindi, l’assemblea ha approvato) diversi passaggi delle mozioni del Pd, M5S e Avs in cui s’impegna l’esecutivo ad adottare e promuovere tutte le misure normative volte a contrastare le querele temerarie e a prevedere in favore del querelato (o convenuto in giudizio civile) non solo un congruo risarcimento del danno, ma anche un percorso di rigetto rapido per le cause manifestamente infondate. È stato approvato anche un impegno della mozione di Azione che – sia pure più blandamente – impegna il governo a recepire le direttive europee con puntualità. Sembra avviato un itinerario di maggior tutela dei giornalisti seri e impegnati e di consapevolezza del problema delle querele temerarie e delle soluzioni più efficaci. Spetterà alle forze parlamentari più accorte e determinate vigilare affinché questo percorso non s’interrompa.