Eredità Agnelli. Non solo John, Torino ora indaga per truffa allo Stato Lapo e Ginevra
Indagati anche Ginevra e Lapo Elkann. L’inchiesta della Procura di Torino, che finora vedeva iscritti per frode fiscale, in merito all’eredità di Marella Caracciolo Agnelli, John Elkann con Gianluca Ferrero (attuale presidente della Juventus) e il notaio Urs Von Gruenigen, si allarga con nuove ipotesi di reato e la contestazione di truffa ai danni dello Stato in merito alla successione avvenuta dopo la morte di Marella Agnelli nel 2019.
In base alle nuove imputazioni il periodo della frode fiscale, finora contestato soltanto per il biennio 2018 e 2019, viene ora esteso a quello precedente, ovvero agli anni 2016 e 2017. Il motivo della contestazione è sempre legato alla residenza, falsa secondo la Procura di Torino, di Marella Agnelli in Svizzera. Se fosse confermata questa ipotesi, inoltre, i tre nipoti oggi indagati avrebbero dovuto aprire la pratica della successione in Italia, e non in Svizzera, in particolare per la proprietà di due trust siti in Lichtenstein con circa 900 milioni suddivisi tra i tre fratelli. Con la conseguenza di dover pagare le relative tasse al fisco italiano.
In base alle nuove contestazioni aumenta anche l’importo della frode fiscale contestata. La Guardia di Finanza,
delegata dalla Procura di Torino, ha effettuato un nuovo sequestro probatorio attraverso il quale, in sostanza, ha mantenuto il possesso di buona parte dei documenti che il Riesame, accogliendo la richiesta delle difesa, aveva disposto di restituire. Non sono state effettuate nuove perquisizioni ma soltanto il sequestro in questione.
L’indagine è partita da un esposto presentato da Margherita Agnelli, figlia di Gianni e Marella, che aveva già contestato l’eredità in sede civile.
Alla luce del nuovo sequestro, la difesa con ogni probabilità, come già avvenuto nelle scorse settimane, impugnerà anche questa decisione ricorrendo nuovamente al tribunale del Riesame.
Restano in corso da parte degli inquirenti e dei finanzieri gli accertamenti sull’effettiva presenza in Svizzera di Marella Agnelli per il periodo necessario (sei mesi più un giorno) per rendere effettiva la sua residenza all’estero. Residenza che resta tuttora il nodo fondamentale sul quale ruota tutta l’indagine. E se fosse dimostrato che era falsa potrebbe essere messo in discussione il controllo da parte di John Elkann dell’impero economico legato a Exor.