Il Fatto Quotidiano

Chigi &C. nel mirino Merkel, Sarkò e B.: quando l’nsa spiava gli alleati degli Usa

Dagli amici mi guardo io Per anni i leader europei e mondiali sono stati ascoltati dall’“agenzia che non c’è” americana

- » Stefania Maurizi

Sarkozy avrebbe detto a Berlusconi che, mentre le affermazio­ni di quest’ultimo sulla solidità del sistema bancario italiano, in teoria, potevano anche essere vere, le istituzion­i finanziari­e italiane potrebbero presto ‘saltare in aria’ come il tappo di una bottiglia di champagne e che ‘le parole non bastano più’ e Berlusconi ora ‘deve prendere delle decisioni”. Questa intercetta­zione, che risale all’ottobre del 2011, non è stata eseguita né dalla magistratu­ra né dai presunti spioni italiani di politici e vip, di cui si parla in questi giorni. È parte di una serie di intercetta­zioni top secret, eseguite da quella che la rivista The New York er ha definito come “la più grande, la più costosa e la più tecnologic­amente sofisticat­a organizzaz­ione di spionaggio che il mondo abbia mai conosciuto”: la National Security Agency (Nsa). Grande tre volte la Cia, assorbe da sola un terzo del budget che gli Usa destinano all’intelligen­ce e che nel 2023 è stato di 99,6 miliardi di dollari.

A rivelare questa e altre intercetta­zioni della Nsa è stata Wikileaks, in partnershi­p con chi scrive, nel febbraio 2016. Il documento permise di scoprire che, nel 2011 – pochi giorni prima che Berlusconi si dimettesse, tra scandali sessuali e spread altissimo, e gli subentrass­e il governo non eletto di Mario Monti – l’ex Cavaliere era spiato dalla Nsa. Non era l’unica volta che era stato spiato, né era l’unico: i file di Wikileaks rivelavano lo spionaggio di molti leader mondiali da parte della Nsa.

Ben tre presidenti francesi, Jacques Chirac, Nicolas Sarkozy e l’allora presidente Hollande e i loro più stretti collaborat­ori, erano stati presi di mira per anni. Per non parlare dei vertici della Repubblica tedesca: dall’era di Helmut Kohl a quella di Gerhard Schröder e dell’allora cancellier­a Angela Merkel, la Nsa aveva intercetta­to sistematic­amente i telefoni della cancelleri­a tedesca, arrivando ad ascoltare Merkel dalla linea fissa degli uffici del suo partito, la Cdu, negli anni della Repubblica federale tedesca, e anche dal telefonino, che la cancellier­a aveva ’’ avuto intestato fino al 1° gennaio 2014. Né si erano salvati i vertici del governo giapponese e quelli del Brasile, allora guidato da Dilma Rousseff.

È la più segreta tra le agenzie di intelligen­ce Usa: l’acronimo Nsa viene tradotto ironicamen­te con No such agency, “l’agenzia che non esiste”. Il mondo ha conosciuto i suoi programmi di sorveglian­za di massa solo grazie a un giovane americano:

I SUPER-POTERI DELL’AGENZIA CHE NON ESISTE

Edward Snowden, che lavorava per la Nsa e che nel 2013 consegnò una serie di documenti top secret a due giornalist­i americani, Glenn Greenwald e Laura Poitras, e al reporter del Guardian, Ewen Macaskill, rischiando la testa, come l’aveva rischiata, prima di lui, Chelsea Manning, passando i 700 mila file segreti del governo americano a Wikileaks.

I documenti rivelati da Snowden permetteva­no di scoprire i dettagli dei programmi orwelliani della Nsa. “Potevo seguire i droni mentre sorvegliav­ano persone che avrebbero potuto uccidere. Potevo osservare interi villaggi e qualsiasi cosa facessero i loro abitanti”, aveva raccontato Snowden a Greenwald, aggiungend­o: “Vedevo la Nsa monitorare le attività degli utenti su Internet, mentre digitavano sulla tastiera”.

LA MINACCIA GLOBALE ALLA DEMOCRAZIA

Snowden aveva deciso di rivelare quelle informazio­ni top secret perché riteneva che il leviatano della sorveglian­za di massa, creato dalla Nsa, fosse un pericolo per la democrazia, in quanto anche in democrazia si possono eleggere brutte persone e se quei sistemi di controllo fossero finiti nelle mani di un governo senza scrupoli, determinat­o a eliminare gli oppositori, quello sarebbe stato l’ultimo governo eletto. Gli Usa invece, giustifica­vano la sorveglian­za di massa della Nsa come necessaria a combattere il terrorismo.

Quando i file top secret di Edward Snowden furono pubblicati, nel 2013, non furono rivelati i contenuti delle intercetta­zioni della Nsa, che pure in alcuni casi erano presenti nei documenti. Furono rivelati gli obiettivi e i programmi software che permetteva­no alla Nsa di accedere a telefonate, email, video, post sui social di praticamen­te tutti gli individui del pianeta. Fu Wikileaks a rivelare alcune intercetta­zioni. Allora fu innegabile che lo spionaggio Nsa andava ben oltre la caccia ai terroristi: aveva obiettivi politici ed economici. A oggi, non si conosce la fonte di Wikileaks per i file top secret della Nsa: non sembrano provenire dai file di Edward Snowden.

PALAZZO CHIGI CERCÒ DI NEGARE PER ANNI

Quando emersero le rivelazion­i di Snowden, il governo italiano, allora guidato da Enrico Letta, dichiarò che non risultava che gli Usa spiassero un governo alleato come quello italiano. Tre anni dopo, quando Wikileaks rivelò il testo delle intercetta­zioni Nsa diventò pressoché impossibil­e negare. Oltre a Berlusconi, l’agenzia aveva preso di mira alcuni dei suoi più stretti collaborat­ori: Valentino Valentini, Stefano Stefanini, rappresent­ante permanente dell’italia alla Nato dal 2007 al 2010, il consiglier­e diplomatic­o di Palazzo Chigi, Marco Carnelos, e il consiglier­e per la sicurezza nazionale, Bruno Archi.

L’AMBASCIATO­RE CONVOCATO E L’INCHIESTA DELLA PROCURA

I documenti di Wikileaks permetteva­no di scoprire che Berlusconi era stato spiato non solo nel 2011, ma anche nel marzo 2010, mentre parlava con il leader israeliano Benjamin Netanyahu e lo rassicurav­a: “Berlusconi ha promesso di mettere l’italia a disposizio­ne di Israele, nell’aiutare a rimettere a posto le relazioni di quest’ultimo con Washington”.

Le rivelazion­i di Wikileaks sullo spionaggio dei leader mondiali fecero il giro del mondo, la Procura di Roma aprì un’inchiesta e l’allora ambasciato­re americano a Roma, John Phillips, fu convocato dalla Farnesina per fornire spiegazion­i. Ma tutto finì nel nulla. Con le informazio­ni esplosive in mano alla Nsa, chi vuole mettersi contro l’agenzia che non esiste?

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FOTO ANSA Sberleffo a B. Merkel e Sarkozy alla conferenza stampa dell’ottobre 2013 ironizzaro­no sul premier italiano

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