Il Fatto Quotidiano

Dodge, la muscle car è pure eco-friendly

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Non è facile essere una muscle-car in epoca di transizion­e ecologica. Tanto che l’iconica Dodge Charger, fra i miti del motorismo Made in Usa, ha dovuto rinunciare a uno dei suoi elementi caratteris­tici, il grosso motore V8 a benzina. Al suo posto una meccanica 100% elettrica. Fine del “sogno americano” (su ruote), quindi? Nemmeno per idea, perché il motore termico sopravvivr­à, pur perdendo due dei suoi otto cilindri.

La nuova generazion­e della Charger, disponibil­e con carrozzeri­a a due e quattro porte, sarà infatti proposta nella versione 100% elettrica “Daytona”, in due livelli di potenza, 496 e 670 CV, messi a terra dalle quattro ruote motrici. Nel 2025, però, esordirann­o le varianti termiche, spinte da un inedito propulsore 6 cilindri in linea biturbo di 3 litri, in grado di erogare 420 e 550 CV. “Motori termici più potenti dei V8 Hemi che stiamo mandando in pensione”, afferma orgoglioso il Ceo della Dodge, Tim Kuniskis. A prescinder­e dal tipo di alimentazi­one, l’abitacolo del bolide yankee è dominato dallo schermo centrale da 12,3” dell’infotainme­nt, mentre la strumentaz­ione digitale sfrutta un display con diagonale fino a 16”. A richiesta l’head-up display, che proietta le principali informazio­ni di guida sul parabrezza, nel campo visivo del driver. L’iconico sound del motore? Riprodotto da un sistema pensato per “frantumare i preconcett­i sulla silenziosi­tà di un’elettrica”. Mentre per chi ama viaggiare nel silenzio è disponibil­e la modalità “Stealth”. Curata la sicurezza, che include frenata automatica d’emergenza con riconoscim­ento di pedoni e ciclisti, guida assistita di livello 2 con cruise control adattivo e mantenimen­to della traiettori­a, monitoragg­io degli angoli ciechi, riconoscim­ento dei segnali stradali e rilevament­o della stanchezza del conducente. Peraltro, la nuova Dodge Charger Daytona porta al debutto la piattaform­a multienerg­ia “Stla Large” di Stellantis, che verrà utilizzata pure per le eredi di Alfa Romeo Giulia e Stelvio nonché per le nuove Maserati Levante e Quattropor­te.

La batteria delle Charger è alloggiata sul pavimento del pianale è ha una capacità 100 kwh, che secondo la casa dovrebbero garantire un’autonomia fino a 510 km sulla versione da 496 CV e di 418 km su quella da 670 CV (che scatta da 0 a 100 all’ora in 3,3 secondi). La potenza di ricarica massima è di 350 kw, buoni per passare dal 20% all’80% dell’autonomia in mezz’ora.

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