Joe fa il socialdemocratico, ma ora deve convincere gli americani poveri
“Nel 2020, 55 delle più grandi aziende americane hanno realizzato profitti per 40 miliardi di dollari pagando zero tasse federali sul reddito. Mai più! È ora di aumentare l’imposta minima sulle società ad almeno il 21%, in modo che ogni grande azienda cominci finalmente a pagare la sua giusta quota”.
Sembra la dichiarazione di un socialdemocratico europeo di sinistra e invece è uno dei passaggi chiave del discorso sullo Stato dell’unione che Joe Biden ha tenuto al Congresso la sera del 7 marzo.
IL PRESIDENTE USA
è tornato su uno dei suoi leitmotive: basta con lo strapotere delle companies, fine delle agevolazioni fiscali per i colossi di Big Pharma e Big Oil, redistribuzione dei redditi. “In America ci sono 1.000 miliardari e sapete qual è l’aliquota fiscale federale media per questi miliardari? L’8,2%! Nessun miliardario dovrebbe pagare un’aliquota fiscale inferiore a quella di un insegnante, di un addetto alla nettezza urbana o di un’infermiera!”. Biden propone un’aliquota minima del 25% per i miliardari mentre vorrebbe portare la tassazione delle aziende dal 15 al 21%. Questo è il Biden che qui in
Europa viene meno visto. Quello che, spinto dall’emergenza Covid e dall’appoggio di Bernie Sanders, ha presentato un piano sociale espresso, subito dopo l’insediamento, dall’american Rescue Plan, con i suoi 1,9 trilioni di dollari di stimolo economico, dalla campagna pro-sindacati e poi dall’inflation Reduction Act, la legge di incentivi contro il cambiamento climatico. Avrebbe
voluto cancellare anche i debiti studenteschi fino a 20 mila dollari, ma la Corte suprema ha annullato la misura.
Secondo i dati del Dipartimento del Tesoro il potere d’acquisto delle famiglie è aumentato in termini reali dell’1,7% tra il 2019 e il 2023 e i posti di lavoro sono stati 2 milioni in più rispetto al periodo pre-pandemia.
Questo approccio nel discorso al Congresso è stato evocato da frasi come “non è Wall Street che ha costruito questo Paese, è stata la classe media! E i sindacati hanno costruito la classe media!”. Tra il pubblico, il presidente del sindacato metalmeccanico Uaq, Shawn Fain, salutato con “un grande amico e un grande leader sindacale”.
La partita sociale costituirà una chiave decisiva della campagna presidenziale per incassare il sostegno della “classe media” (modo edulcorato con cui si definisce la classe lavoratrice). I risultati consisterebbero in 15 milioni di nuovi posti di lavoro mentre “il differenziale di ricchezza razziale è il più basso degli ultimi 20 anni. I salari continuano a salire e l’inflazione a scendere!” ha detto l’altra sera. Rivendica poi la difesa dell’obamacare che Trump vuole abolire e che rappresenta lo strumento con cui, invece di pagare 400 dollari al mese per l’insulina “gli anziani con diabete devono pagare solo 35 dollari al mese”.
L’ottimismo di Biden può contare, dati di ieri, sulla creazione
LE OMBRE PIÙ OCCUPATI, MA SONO RADDOPPIATI GLI INDIGENTI
di nuovi 275.000 posti di lavoro a febbraio. Allo stesso tempo la disoccupazione è risalita al 3,9%, rimanendo comunque sotto il 4% per il 25° mese consecutivo. Secondo il Dipartimento del Lavoro, una delle ragioni di questo aumento potrebbe dipendere dal numero di lavoratori neri e ispanici che cercano e non trovano lavoro. Questo incide quindi sulla percezione dell’elettorato su cui sarà decisivo il tasso di inflazione. La Federal Reserve sta valutando quando e quanto tagliare i tassi di interesse. Ma, nonostante l’allentamento dell’inflazione, la percentuale di popolazione che dichiara di trovare molto o abbastanza difficile pagare le bollette è passata dal 26% dell’aprile 2021, quando vigevano i sussidi Covid, al 41% dell’ottobre 2023. Medicare, il piano di assistenza sanitaria che garantisce coperture a 94 milioni di americani poveri, ha visto invece dopo la cancellazione delle coperture straordinarie causa Covid, un boom di cancellazioni d’ufficio. Secondo un’analisi del centro studi Kff del 4 marzo 2024, sarebbero addirittura 17 milioni. Sono questi gli americani che vanno convinti.