L’idf ha già diviso in due la Striscia con 6 km di strada
Dall’alto dei cieli, i satelliti hanno svelato che giù, sulla terra, nell’inferno di Gaza, tra le macerie, corre una nuova strada costruita dall’esercito israeliano dopo 7 ottobre. Le forze di difesa di Israele sostengono si tratti di un’arteria che serve per far correre i blindati senza ostacoli, ma la realtà sembra ben diversa. Si tratta piuttosto di una linea tracciata dal confine con Israele fino al Mediterraneo che taglia longitudinalmente la Striscia così da dividere il nord dal sud.
A renderlo noto è stata la Cnn che ha visto le foto satellitari dello scorso 6 marzo in cui risulta evidente che la strada ancora in costruzione ora si estende per quasi tutta la larghezza della Striscia: circa 6,5 chilometri. Secondo l’analisi della Cnn, circa 2 chilometri comprendono una strada esistente, mentre il resto è nuovo. Le forze di difesa israeliane hanno ribadito alla Tv americana che stanno utilizzando la rotta per “stabilire un punto d’appoggio operativo nell’area” . Alla domanda sul completamento del percorso, l’idf ha affermato che la strada esisteva prima della guerra ed era in fase di “rinnovamento”, a causa dei veicoli blindati che “la danneggiavano”. Il 23 febbraio il primo ministro Benjamin Netanyahu ha presentato al suo gabinetto di sicurezza un piano, ottenuto dalla Cnn, per un futuro post-hamas per Gaza, compresa la “completa smilitarizzazione” dell’enclave e la revisione della sua sicurezza, amministrazione civile e istruzione.
I PALESTINESI che vivono a Gaza temono che i piani di sicurezza israeliani del dopoguerra limiteranno ulteriormente la loro libertà di movimento, ricordando i giorni dell’occupazione israeliana prima del 2005. Per completare la costruzione del cosiddetto “corridoio Netzarim” i militari israeliani hanno detto di aver demolito gli edifici che si trovavano sul percorso stabilito. Netzarim non è un nome casuale bensì iconico visto che rievoca l’omonimo ex insediamento israeliano a Gaza, uno dei più grandi. Il ministro israeliano per gli affari della diaspora, Amichai Chikli ha detto alla Cnn che la nuova strada “renderà più facile” per l’esercito israeliano lanciare raid a nord di Gaza City e a sud, nell’area centrale della Striscia di Gaza. La strada, che secondo lui sarà utilizzata per almeno un anno, diventerà a tre corsie e sarà possibile percorrerla da Be’eri – uno dei kibbutz vicino al confine di Gaza più devastati dai terroristi di Hamas il 7 ottobre – fino al Mar Mediterraneo in sette minuti di auto. I palestinesi sono certi che questa divisione della Striscia preannunci una nuova definitiva occupazione militare. Intanto oggi inizia il Ramadan più doloroso di sempre per gli abitanti di Gaza che speravano in un accordo prima del suo inizio.
Sul terreno, le forze israeliane hanno attaccato diverse posizioni di militanti di Hamas nel centro di Gaza. È stata attaccata anche una torre residenziale, Al-masri, a Rafah, dove si teme per l’offensiva di terra. Per quanto riguarda gli ostaggi israeliani, il portavoce di Hamas Abu Obaida ha spiegato che la condizione chiave per rilasciarli è l'impegno israeliano per un cessate il fuoco e il completo ritiro dell’idf da Gaza. Ha quindi sottolineato che alcuni ostaggi soffrono “di malattie dovute alla mancanza di medicine e cibo”. A questo proposito il capo del Mossad David Barnea ha incontrato il suo omologo della Cia, Bill Burns, per discutere l’avanzamento dei negoziati. Secondo il Mossad, Hamas è “risoluto nella sua posizione di non volere un accordo”. La giornata di oggi inizia con una tensione altissima dopo che i funzionari di Hamas hanno invitato i palestinesi in Cisgiordania
Da Israele al mare Tel Aviv spiega che i due km di nuova costruzione servono per gestire gli attacchi. Intanto i negoziati sono fermi
e in Israele a marciare verso il complesso del Monte del Tempio/moschea di Al-aqsa a Gerusalemme durante il mese del digiuno. Il presidente Usa, Biden si è detto preoccupato per le violenze che potrebbero scoppiare a Gerusalemme Est. E su pressione statunitense Doha minaccia di espellere i leader di Hamas dal Qatar se non riuscirà a convincerli ad accettare un accordo. Lo riferisce il che cita un funzionario di Hamas e uno egiziano.