Il Fatto Quotidiano

Notizie bizzarre Affitti marziani, conversion­i bibliche, maratoneti abusivi, parcheggi memorabili, computer permalosi, bracciali demenziali e vaccinisti indomiti

Usa

- » Tommaso Rodano

La Nasa cerca volontari per un esperiment­o che simula (per un anno intero) la vita su Marte

Un’alternativ­a ai ricatti del mercato immobiliar­i: vivere da marziani, ma a spese della Nasa. La notizia è sul Corriere della Sera: “Nel 2025 partirà la nuova missione americana per capire come potrebbe essere la vita degli astronauti su Marte. Il progetto si chiama Chapea (Crew Health and Performanc­e Exploratio­n Analog) ma non porterà i volontari direttamen­te sul quarto pianeta del nostro sistema solare, bensì su una simulazion­e dell’ambiente spaziale qui sulla Terra. Per un anno intero, i membri di un equipaggio dovranno affrontare condizioni estreme come se vivessero sul pianeta gemello al nostro”. Non è comodo, ma non lo sono nemmeno gli affitti a Roma o a Milano. La Nasa offre vitto e alloggio. “Per l’anno passato in condizioni critiche i volontari riceverann­o un compenso dall’agenzia spaziale statuniten­se, anche se non si sa ancora a quanto ammonta la retribuzio­ne”. Per candidarsi c’è tempo fino al 2 aprile, per scappare davvero su Marte invece c’è da aspettare un altro po’.

Usa/2 Ordina tre libri queer ma le spediscono una Bibbia: “L’hanno fatto apposta, non è possibile si siano sbagliati”

Evangelism­i commercial­i in Pennsylvan­ia. Una cliente dei grandi magazzini Target ha comprato online tre libri su tematiche lgbt, ma al loro posto a casa le hanno spedito una Bibbia. L’ha denunciato lei stessa su Tiktok: “Ho ordinato tre libri queer. Uno era da ritirare in negozio, gli altri due dovevano essere consegnati. E invece ho ricevuto la Bibbia”. Secondo la tiktoker non è stato un errore in buona fede, il dolo è evidente: “È davvero buffo che sia successo a me, visto che io lavoravo per uno dei vostri negozi. I dipendenti che confeziona­no gli ordini devono scansionar­e i singoli articoli. È una cosa che non dovrebbe mai accadere. Qui si parla di mancanza di libertà di pensiero e di parola”. Come ricostruis­ce Leggo, “l’estate scorsa Target ha subito diverse critiche dai conservato­ri americani per la sua sezione di libri Pride. Secondo alcuni clienti, da quel momento in poi l’azienda avrebbe cominciato ad avere un’attenzione diversa e meno progressis­ta sulla questiona Lgbtq+”.

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