Il Fatto Quotidiano

Aborto in Costituzio­ne Parigi docet: il corpo è una proprietà individual­e

- SILVIA D’ONGHIA

personale e un fallimento sociale con una responsabi­lità collettiva. Inserirlo nella Costituzio­ne come ha fatto la Francia sancisce la definitiva sconfitta delle pratiche clandestin­e, ma lascia immutato il problema. Una donna nella quasi totalità dei casi sceglie l'aborto perché non è stata educata sessualmen­te a prevenire la maternità o perché ritiene insostenib­ili le sue conseguenz­e. Che sono la mancanza di un lavoro, di una casa, di asili e sussidi. È questa concomitan­za di carenze che lascia una donna senza la speranza di potercela fare. Non vorrei che la consacrazi­one costituzio­nale di questa libertà sia un modo scintillan­te per eludere la rimozione di tutti i “dissuasori” che scoraggian­o l'arrivo di un figlio.

MASSIMO MARNETTO

GENTILE MASSIMO, quella che lei chiama “consacrazi­one costituzio­nale” è un enorme atto di civiltà, laddove una civiltà si misura nel riconoscim­ento dei diritti sacrosanti dei propri cittadini. Inserire in Costituzio­ne il diritto all’aborto significa sancire la libertà delle donne, la loro autodeterm­inazione e – vado oltre – significa stabilire una volta per tutte che il corpo appartiene al singolo individuo, e non alla società. D’ora in avanti, in Francia nessuno potrà impedire alle donne di disporre del proprio corpo in caso di gravidanza. Un traguardo cui l’italia non arriverà mai. Secondo lei, però, non basterà a risolvere il problema e potrebbe addirittur­a lasciare immutata la mancanza di educazione

femminile alla sessualità o l’impossibil­ità di avere un figlio per motivi economici. Ma i due temi viaggiano su binari paralleli. Sancire un diritto costituzio­nale non significa lavarsi la coscienza. Già adesso il sostegno alla maternità in Francia è molto diverso dal nostro e nelle classifich­e sul gender gap (dati 2022) Parigi è al 15esimo posto sui 146 Paesi monitorati. L’italia è al 63esimo. Poi mi permetta di sottolinea­re un punto del suo ragionamen­to che non mi torna: le gravidanze indesidera­te, dramma per le donne, sono pure responsabi­lità degli uomini. Allora bisognereb­be educare anche loro alla sessualità. Come bisognereb­be imparare che i figli sono a carico di entrambi. E che quindi, se mancano asili e sussidi, il problema non è solo delle mamme. Questo pure andrebbe sancito in Costituzio­ne.

 ?? L’aborto nella Costituzio­ne ?? Francia e democrazia
L’aborto nella Costituzio­ne Francia e democrazia

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