Aborto in Costituzione Parigi docet: il corpo è una proprietà individuale
personale e un fallimento sociale con una responsabilità collettiva. Inserirlo nella Costituzione come ha fatto la Francia sancisce la definitiva sconfitta delle pratiche clandestine, ma lascia immutato il problema. Una donna nella quasi totalità dei casi sceglie l'aborto perché non è stata educata sessualmente a prevenire la maternità o perché ritiene insostenibili le sue conseguenze. Che sono la mancanza di un lavoro, di una casa, di asili e sussidi. È questa concomitanza di carenze che lascia una donna senza la speranza di potercela fare. Non vorrei che la consacrazione costituzionale di questa libertà sia un modo scintillante per eludere la rimozione di tutti i “dissuasori” che scoraggiano l'arrivo di un figlio.
MASSIMO MARNETTO
GENTILE MASSIMO, quella che lei chiama “consacrazione costituzionale” è un enorme atto di civiltà, laddove una civiltà si misura nel riconoscimento dei diritti sacrosanti dei propri cittadini. Inserire in Costituzione il diritto all’aborto significa sancire la libertà delle donne, la loro autodeterminazione e – vado oltre – significa stabilire una volta per tutte che il corpo appartiene al singolo individuo, e non alla società. D’ora in avanti, in Francia nessuno potrà impedire alle donne di disporre del proprio corpo in caso di gravidanza. Un traguardo cui l’italia non arriverà mai. Secondo lei, però, non basterà a risolvere il problema e potrebbe addirittura lasciare immutata la mancanza di educazione
femminile alla sessualità o l’impossibilità di avere un figlio per motivi economici. Ma i due temi viaggiano su binari paralleli. Sancire un diritto costituzionale non significa lavarsi la coscienza. Già adesso il sostegno alla maternità in Francia è molto diverso dal nostro e nelle classifiche sul gender gap (dati 2022) Parigi è al 15esimo posto sui 146 Paesi monitorati. L’italia è al 63esimo. Poi mi permetta di sottolineare un punto del suo ragionamento che non mi torna: le gravidanze indesiderate, dramma per le donne, sono pure responsabilità degli uomini. Allora bisognerebbe educare anche loro alla sessualità. Come bisognerebbe imparare che i figli sono a carico di entrambi. E che quindi, se mancano asili e sussidi, il problema non è solo delle mamme. Questo pure andrebbe sancito in Costituzione.