“I miei amici puliti, anni di fango”
• FESTEGGIA, E NON POTEVA essere altrimenti, Matteo Renzi. “Ho nel cuore allo stesso tempo una felicità incontenibile e un dolore che non si cicatrizza”.
Èfelice da politico, ex premier e figlio. “Tra gli assolti un uomo che si chiama Tiziano Renzi, mio padre. Assolto anche stavolta. Ti voglio bene, babbo”. Felicità intaccata da un “danno reputazionale infinito”. Quindi invoca scuse: “Ci sarà qualcuno nelle redazioni, in Parlamento, nella classe dirigente di questo Paese che avrà finalmente il coraggio di chiederle”. E torna a ipotizzare complotti: “Vi rendete conto di quanto il presunto scandalo Consip ha inciso per distruggere la nostra azione politica e ora scopriamo che era tutto regolare”. Ovviamente anche lui sottolineando il particolare più importante della sentenza: “Tutti i miei amici assolti. Tutti! E sapete chi è stato condannato? Quei pubblici ufficiali che hanno tramato contro di noi facendo falsi pur di attaccarci”. Per la cronaca, il maggiore dei carabinieri Gianpaolo Scafarto è stato assolto dalle accuse di aver falsificato l’informativa e di depistaggio, quindi non ha tramato né ci fu complotto: la condanna riguarda due episodi di rilevazione di segreto, uno dei quali inviando mail a chi già conosceva le indagini in corso.
Ma questo non basta per frenare la canea di chi grida contro l’inchiesta commentando una sentenza di cui non conosce l’effettivo contenuto. E va detto che non si è alzata una sola voce a difendere il lavoro degli investigatori e di questo prendiamo atto. Ma usare l’assoluzione di Alfredo Romeo e Renzi sr per tentare di riscrivere la storia ci pare troppo. Ci provano l’ex renziano Andrea Marcucci (Libdem), che parla di “percorsi politici interrotti” a proposito del governo Renzi, la deputata Iv Isabella De Monte secondo cui il caso Consip “fu uno dei tanti tentativi di abbattere il governo Renzi”, e il capogruppo Iv Davide Faraone, il più duro di tutti: “Hanno abbattuto il governo Renzi, e uno dei mezzi più rilevanti messo in pista, fu proprio il cosiddetto caso Consip”. Nientedimeno.
Ma i tre diversamente renziani, semplicemente, affermano una castroneria. Quando uscirono i primissimi scoop del Fatto Quotidiano sul caso Consip, pochi giorni prima del Natale 2016, il governo Renzi era già caduto da tre settimane, e per tutt’altre ragioni: fu abbattuto dalla sconfitta al referendum costituzionale.