Il Fatto Quotidiano

IN TESTA WASHINGTON COPRE IL 42% DEL MERCATO GLOBALE

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ma gli sforzi sono indirizzat­i ad alimentare il fronte in Ucraina. Nel 2019 il Cremlino garantiva le forniture per la Difesa a 31 Stati, lo scorso anno questo numero è sceso a 12. Parte di questo è dovuto alle sanzioni, ma un ruolo di primo piano, nel ridimensio­namento del volume venduto, è di Cina e India. Mosca rimane il principale fornitore di Delhi, ma ha ridotto il valore delle esportazio­ni che per la prima volta rappresent­ano meno della metà delle armi comprate all’estero dall’india. In un trend generale di riduzione degli acquisti (-44%) la Cina ha tagliato le commesse per il Cremlino, Pechino ha iniziato a sostituire le armi importate da Mosca con quelle di propria produzione. Con questa contrazion­e delle vendite la Russia è stata superata dalla Francia che con l’11% del mercato diventa il secondo paese esportator­e al mondo. Parigi manda le sue forniture principalm­ente in Asia e Australia. Miglior cliente, con una quota del 30%, è Delhi. La Cina, nonostante la riduzione delle vendite del 5,3% resta al quarto posto come export, con una quota di mercato del 5,8%. Segue la Germania con una forte contrazion­e -14% e poi l’italia. L’aumento del nostro export ci ha permesso di superare il Regno Unito, Londra infatti segna -14%. Il miglior mercato per le esportazio­ni italiane è il Medio Oriente, dove è stato venduto il 71% delmade in Italy. Tra gli acquirenti più importanti c’è il Cairo. L’egitto, con una riduzione del 26% rispetto al quinquenni­o precedente, è passato da terzo a settimo Paese.

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