Europee Rifondazione a Mattarella: “Sulle liste la Costituzione è violata”
IL BLITZ CON CUI LA MAGGIORANZA di governo ha cancellato il nostro diritto all’esenzione dalla raccolta firme per la presentazione alle elezioni europee è antidemocratico e palesemente incostituzionale. Per questo come Partito della Rifondazione Comunista e partito della Sinistra europea, ci siamo rivolti al presidente della Repubblica, chiedendo il suo intervento. Ricordiamo che il nostro partito è affiliato al partito della Sinistra europea, uno dei dieci partiti europei riconosciuti in base al regolamento Ue del 2014 e rappresentato nel Parlamento europeo dal gruppo La Sinistra (The Left). In disparte dalle considerazioni politiche e di opportunità democratica, la manifesta incostituzionalità consiste in ciò:
“La Legge n. 18/1979 art. 12 prevede che “Le liste dei candidati devono essere presentate, per ciascuna circoscrizione, alla cancelleria della Corte d’ appello presso la quale è costituito l’ufficio elettorale circoscrizionale, dalle ore 8 del quarantesimo giorno alle ore 20 del trentanovesimo giorno antecedenti quello della votazione”. Dunque, stante la data dei comizi (8-9 giugno) la data per il deposito delle sottoscrizioni scade alla fine del mese di aprile 2024. Nel contempo il Manuale prevede che “La raccolta delle firme può avvenire esclusivamente nei 180 giorni antecedenti il termine finale fissato per la presentazione delle candidature. Considerato che, come detto, il termine fissato per la presentazione delle candidature è il 30 aprile 2024, a far data dal 1º novembre 2023, le liste che erano consapevoli di dover raccogliere le firme, hanno iniziato a raccoglierle.
A oggi, sono passati oltre quattro mesi da quando era possibile raccogliere le firme. In questi mesi, ovviamente, gli scriventi avevano la legittima aspettativa, sulla base della legge vigente, di essere esentati, e dunque non hanno proceduto (...) Non serve dilungarsi su tale questione, essendo di palese evidenza che non si può ridurre un termine di legge, durante la sua decorrenza. Si prega, nell’altissimo magistero di tutela delle garanzie democratiche, di voler intervenire, in un momento in cui è ancora possibile farlo, posto che la norma non è stata ancora approvata da entrambi i rami del Parlamento, con dissuasione morale, e comunque di rilevare, ove necessario, la palese incostituzionalità, e la lesione delle garanzie democratiche, nel precipuo settore in cui è essenziale la vigilanza delle Istituzioni.