La guerra è un ottimo affare per qualcuno
Pace, una parola breve di sole quattro lettere, ma dal grande significato, è stata cancellata in tante parti del mondo e ora anche nell’unione europea e in Italia. La pace intesa come concordia tra i popoli, armonia tra le nazioni, presupposto per il benessere degli uomini e che si scontra con i colossali interessi economici del complesso industriale militare e delle élite finanziarie anglosassoni i cui obiettivi si sono saldati e che dominano le scelte della politica mondiale. Naufragato il piano di sconfiggere la Russia e di impossessarsi delle sue risorse, ora le forze atlantiste, che non si sono rassegnate, tentano di salvare i propri profitti e la propria sfera di influenza cercando di armare i popoli europei spingendoli ad un conflitto senza senso contro la Russia. In questo disegno hanno trovato alleati politici come Macron e Draghi che invece di proteggere il futuro delle nazioni a cui appartengono hanno abbracciato i progetti del grande capitale di cui sono complici. La coraggiosa presa di posizione di papa Francesco spezza questa spirale e apre un orizzonte di speranza in un continente europeo le cui classi dirigenti sembrano ipnotizzate e irresistibilmente attratte dal baratro della guerra. Voglio ricordare alcune frasi pronunciate in passato dal Santo Padre: “Chi fa la guerra dimentica l’umanità... non guarda alla vita concreta delle persone, ma mette davanti a tutto interessi di parte e di potere. Si affida alla logica diabolica e perversa delle armi, che è la più lontana dalla volontà di Dio. E si distanzia dalla gente comune, che vuole la pace; e che in ogni conflitto è la vera vittima che paga per le follie della guerra”.
ANTONELLA JACOBONI