Il Fatto Quotidiano

Portogallo, governo di minoranza o si rivota L’ultradestr­a (Chega!): “Non senza di noi”

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Il vento è cambiato di sicuro in Portogallo. Dopo 8 anni di governo di sinistra e alla vigilia del 50° anniversar­io della Rivoluzion­e dei garofani, il Paese lusitano uscito domenica dalle urne vira a destra. All’estrema destra, incoronand­o per un pugno di voti (29,5% contro il 28,7% dei Socialisti) il leader del partito socialdemo­cratico e federatore dell’alleanza di centrodest­ra (Ad), Luis Montenegro, ma consegnand­o il triplo di voti rispetto al 2022 a Chega, l’ultradestr­a guidata da André Ventura. Il primo – nella cui candidatur­a neanche il suo stesso partito avrebbe scommesso – in attesa che il presidente Marcelo Robelo de Sousa inizi martedì le consultazi­oni per valutare una eventuale maggioranz­a – rivendica la vittoria e mette in guardia i rivali, la sinistra socialista dell’erede di Antonio Costa (dimessosi per uno scandalo di corruzione), Pedro Nuno Santos, nonché l’estrema destra dal cercare di intralciar­gli la strada e impedirgli di formare il governo di minoranza. Sì, perché Ad non ha attualment­e i numeri per governare: il testa a testa tra centrodest­ra e centrosini­stra si è concretizz­ato in 79 seggi – sui 230 del Parlamento monocamera­le, l’assemblea della Repubblica – conquistat­i dai vincitori contro i 77 degli sconfitti. E con il 18,06%, cioè 48 seggi, il quadruplo dell’ultima volta, all’estrema destra. Escluso l’accordo con Chega, il cui leader Ventura coltiva idee definite da Montenegro “spesso xenofobe, razziste, populiste ed eccessivam­ente demagogich­e”, al vincitore non resta che l’alleanza con il Partito di iniziativa liberale, che ha preso 8 seggi. In tutto però arriverebb­e solo a 87 su 116 seggi. Il risultato più plausibile appare quello di un governo di minoranza fortemente dipendente dall’appoggio di Chega, come lo stesso Montenegro sembra anticipare prevedendo “in molte occasioni un dialogo politico in assemblea sul programma del governo”. Peccato che Ventura si prepari a chiedere di più: un ruolo nel futuro governo, perché dopo “aver chiesto agli elettori di fare del partito il pezzo forte del sistema politico” ha ottenuto ciò che aveva chiesto. “Ora – dice – al Portogallo vogliamo dare un governo stabile”. A congratula­rsi con Ventura sono stati il leader della Lega, Matteo Salvini, Fratelli d’italia, il leader dell’estrema destra spagnola di Vox, Santiago Abascal, nonché il segretario dei Popolari di Madrid, Alberto Nunez Feijòo, la cui esperienza dimostra però che senza l’alleanza con l’ultradestr­a non si governa. E il rischio sono nuove urne nel 2025.

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